Recensione: La regina della rosa bianca
LA REGINA
DELLA
ROSA
BIANCA
BIANCA
“La tragedia di
Melusina
in qualunque lingua
la si racconti,
in qualsiasi melodia
la si canti,
è che un uomo
prometterà
sempre più
di quanto
possa mantenere,
ad una donna
che egli
non sa comprendere”
Melusina
in qualunque lingua
la si racconti,
in qualsiasi melodia
la si canti,
è che un uomo
prometterà
sempre più
di quanto
possa mantenere,
ad una donna
che egli
non sa comprendere”
Philippa Gregory
Struttura
del romanzo
Riprendiamo la saga sulla cousin's war di Philippa Gregory dove l'avevamo lasciata, con il nuovo romanzo “La regina della rosa bianca”.
Nuovo si fa per dire, visto che la Gregory ha scritto questo libro prima di tutti (almeno per quanto concerne la saga sulla guerra delle due rose).
Eppure proprio per il suo essere stato il primo, si percepisce in modo quasi palpabile l'emozione dell'autrice nel trattare del materiale completamente nuovo e nell'esplorare un mondo fino a quel momento sconosciuto.
Il titolo originale dell'opera è “The white queen” letteralmente “La regina bianca”.
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Copertina italiana del romanzo (casa editrice Sperling & Kupfer) |
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Una delle copertine britanniche del romanzo |
Come già constatato nel libro “La regina della rosa rossa” ritengo che questo adattamento sia socialmente accettabile, dato che il titolo originale (almeno qui da noi) era troppo ambiguo per focalizzare bene un lettore neofita sull'argomento trattato.
Infatti non si parla di una regina albina o dal volto bianco perlaceo, né di una donna particolarmente pura di cuore.
Anche qui l'intreccio segue la logica del narratore protagonista, dove l'intera vicenda dal principio alla fine viene raccontata appunto dalla protagonista Elisabetta Woodville, che abbiamo già avuto modo d'incontrare nel manoscritto “La signora dei fiumi”.
Nel corso della lettura troviamo anche dei particolari paragrafi scritti in corsivo dove vengono narrati degli “spezzoni” della vita di Melusina, la mitica dea dell'acqua antenata della famiglia materna di Elisabetta Woodville. (Per ulteriori dettagli leggete la recensione sul libro dedicato a sua madre Giacometta).
Tali parti servono principalmente a conferire un'aura magico/mistica alle vicende raccontate, offrendo uno sfondo davvero intrigante e devo dire anche profondamente particolare, considerando che stiamo parlando di un romanzo storico.Esattamente come per la storia di Giacometta, anche qui la “magia” fa la parte del leone.
Ovviamente come già anticipato e specificato, non parliamo di incantesimi alla Harry Potter ma di veri e propri riti di antica derivazione pagana tramandati di madre in figlia; la cui straordinaria efficacia nella vicenda può essere facilmente spiegata con quella che in ambito psicologico viene definita “Sindrome di Cassandra” (volgarmente profezia che si auto avvera) probabilmente unita ad un potente effetto placebo.
In questo libro la vita interiore della protagonista si percepisce molto di più che negli altri libri già visti. Il che è abbastanza paradossale in quanto la mistica per antonomasia di questa saga dovrebbe essere il personaggio di Margaret Beaufort.
Invece come già evidenziato, Margaret è un personaggio che alla lunga riesce a calarsi perfettamente nel contesto di sangue che vive, mentre Elisabetta si percepisce come una donna sola, totalmente incentrata nel suo mondo nel vero senso del termine, tanto emotivamente quanto fisicamente. Tuttavia di questo ne parleremo meglio più avanti.
Ovviamente come già anticipato e specificato, non parliamo di incantesimi alla Harry Potter ma di veri e propri riti di antica derivazione pagana tramandati di madre in figlia; la cui straordinaria efficacia nella vicenda può essere facilmente spiegata con quella che in ambito psicologico viene definita “Sindrome di Cassandra” (volgarmente profezia che si auto avvera) probabilmente unita ad un potente effetto placebo.
In questo libro la vita interiore della protagonista si percepisce molto di più che negli altri libri già visti. Il che è abbastanza paradossale in quanto la mistica per antonomasia di questa saga dovrebbe essere il personaggio di Margaret Beaufort.
Invece come già evidenziato, Margaret è un personaggio che alla lunga riesce a calarsi perfettamente nel contesto di sangue che vive, mentre Elisabetta si percepisce come una donna sola, totalmente incentrata nel suo mondo nel vero senso del termine, tanto emotivamente quanto fisicamente. Tuttavia di questo ne parleremo meglio più avanti.
L'atmosfera del romanzo è abbastanza rilassata, non vi è molta tensione o scene ricche di pathos, nemmeno quando dovrebbero esserlo; ogni cosa anche la più drammatica, ha un ritmo paragonabile a quello del placido scorrere dell'acqua piovana su delle rocce di fiume durante una fredda giornata invernale. Semplicemente affascinante.
Tutto scorre, tutto accade e tutto muta forma nella più totale normalità, nel lento ed inesorabile procedere del destino.
Tutto scorre, tutto accade e tutto muta forma nella più totale normalità, nel lento ed inesorabile procedere del destino.
Non si percepisce molto nemmeno il senso del dramma nonostante in questa vicenda si parli tendenzialmente di odio, di guerra, di complotti e venga anche raccontato uno dei più atroci infanticidi della storia d'Inghilterra: l'assassinio dei principi della Torre, i figli di Elisabetta Woodville.
Il che si contrappone totalmente allo stile asciutto, piccato e diretto del precedente manoscritto“La regina della rosa rossa”.
Il che si contrappone totalmente allo stile asciutto, piccato e diretto del precedente manoscritto“La regina della rosa rossa”.
Elisabetta
Woodville,
la regina
della
rosa bianca
Elisabetta Woodville nasce a Grafton Regis nel 1437 (Probabilmente il 3 di Febbraio ma non essendo una donna di nascita altolocata è difficile reperire informazioni certe a riguardo), da lady Giacometta di Lussemburgo e sir Richard Woodville.
La storia comincia con la nostra che è ormai vedova di suo marito Sir John Grey da circa quattro anni, ed i suoi due bambini Thomas e Richard Grey hanno ormai nove ed otto anni.
Già nel romanzo “La signora dei fiumi” abbiamo avuto modo di constatare quanto i rapporti fra Elisabetta e l'ormai defunto marito si stessero pesantemente cominciando a deteriorare.
La ragazza ha un carattere forte e determinato nonostante i modi affettati e composti insegnati lei dalla madre (al fine di farsi piacere), ed è determinata a costruirsi un nucleo familiare indipendente lontano dal controllo della suocera, lady Eleanor Grey.
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La regina Elisabetta Woodville |
Tutto questo però non è per nulla gradito alla madre di John, che invece preferirebbe una nuora più sottomessa alla sua volontà. John dal canto suo, in tutta questa sarabanda di schermaglie aveva dimostrato di prestare molto più orecchio alla madre che alla moglie, con tutti i problemi che ne potevano conseguire.
Problemi che dopo la morte di Sir John nella battaglia di Saint Albans si inaspriscono del tutto, in quanto la madre di John rifiuta di corrispondere ad Elisabetta l'appannaggio vedovile e l'eredità per i due figli.
Lady Eleanor è risoluta a mantenere la famiglia sotto il suo personale controllo e fa capire alla ormai ex nuora che o resta a vivere in casa sua ed alle sue regole, oppure non avrà proprio nulla.
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Elisabetta Woodville "umanizzata" |
Elisabetta per tutta risposta prende con sé i due figli e torna a vivere a Grafton dai suoi genitori.
La situazione è obiettivamente tragica in casa Woodville, in quanto Elisabetta torna in una famiglia ancora abitata dai suoi cinque fratelli e sette sorelle, dei quali solo uno, Anthony, è sposato ma che di fatto vive ancora con i genitori in quanto erede della loro famiglia.
Dopo l'ascesa al trono del casato di York con re Edoardo IV che ha perdonato tutti gli oppositori dopo la battaglia di Towton in cambio della resa incondizionata, la situazione per i Woodville non è affatto migliorata.
Infatti in quanto ex ferventi lancastriani, nella nuova corte sono a malapena tollerati. Pertanto Richard e Giacometta fanno il possibile per tirare avanti la famiglia con i pochi mezzi a loro disposizione; specie in considerazione del fatto che a parte l'appoggio ed il favore della corte reale (però ai tempi di re Enrico VI) non avevano mai avuto molto altro da offrire alla propria prole.
Dopo l'ascesa al trono del casato di York con re Edoardo IV che ha perdonato tutti gli oppositori dopo la battaglia di Towton in cambio della resa incondizionata, la situazione per i Woodville non è affatto migliorata.
Infatti in quanto ex ferventi lancastriani, nella nuova corte sono a malapena tollerati. Pertanto Richard e Giacometta fanno il possibile per tirare avanti la famiglia con i pochi mezzi a loro disposizione; specie in considerazione del fatto che a parte l'appoggio ed il favore della corte reale (però ai tempi di re Enrico VI) non avevano mai avuto molto altro da offrire alla propria prole.
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La regina Elisabetta Woodville |
Non sopportando più la carità dei genitori, Elisabetta dopo esser venuta a sapere che l'esercito del nuovo re York sarebbe passato proprio vicino Grafton, decide di andare con i due figli ad incrociarlo.
L'intento è quello di chiedere al giovane e terribile sovrano (che lei non ha mai visto ed ha solo sentito nominare) la grazia di vedersi restituire le sue terre di dote.
Prima che la figlia parta, Giacometta decide di fare un incantesimo (ma non ci viene fatto vedere) e bagna la sciarpa della figlia con una pozione d'amore.
Risultato? Tra Elisabetta e re Edoardo IV scoppia una delle più grandi e folli storie d'amore che la storiografia inglese tutt'oggi ricordi.
Difficile esporre una visione totalmente a tutto tondo di questo personaggio, ma farò del mio meglio per poterlo descrivere nel modo più dettagliato possibile.
Elisabetta la donna:
Lui è un re di 22 anni, lei una vedova di 27 quando s'incontrano. Lui alto più di un metro e novanta cm, alto, biondo, fascinoso e bello. Lei alta probabilmente sul metro e settantacinque centimetri (è descritta come una donna alta), bellissima (pare una bellezza incredibile per l'epoca), bionda, chiara, affascinante. È amore a prima vista. Un colpo di fulmine in piena regola.
Lui è un re di 22 anni, lei una vedova di 27 quando s'incontrano. Lui alto più di un metro e novanta cm, alto, biondo, fascinoso e bello. Lei alta probabilmente sul metro e settantacinque centimetri (è descritta come una donna alta), bellissima (pare una bellezza incredibile per l'epoca), bionda, chiara, affascinante. È amore a prima vista. Un colpo di fulmine in piena regola.
Quando ho letto questa storia d'amore mi è venuto in mente quando Brad Pitt ha conosciuto Angelina Jolie sul set del film Mr.e Mrs. Smith. Siamo veramente alla medesima dinamica.
Questa storia d'amore è uno dei cardini principali della vicenda per non dire il prioritario, visto che Elisabetta come avrete già capito, non diventa la regina della rosa bianca e quindi la regina del casato di York per sua consapevole scelta.
Non è una donna nata yorkista, anzi, era stata allevata ed educata da lancastriana.
Non sceglie il vessillo della rosa bianca di sua personale iniziativa, ma ne diventa la più fervente sostenitrice solo per l'amore che la lega ad Edoardo, e più tardi per l'amore verso i figli avuti da lui.
Tutto per amore di un uomo che le ha dato:“Una seconda occasione, una vita migliore, dei figli meravigliosi, delle certezze”. (Elisabetta Woodville nella serie TV “The white queen”).
Alla nostra regina bianca della politica era sempre importato ben poco, aveva seguito la causa dei Lancaster solo perché i genitori l'avevano fatto, quegli stessi genitori che poi provvidenzialmente l'avevano maritata ad una famiglia di identiche convinzioni.
Quindi una donna filolancastriana solo perché al casato di Lancaster la sua famiglia doveva tutta la propria fortuna; ed allo stesso medesimo modo, la loro intera sorte successivamente dipenderà poi tutta dal casato di York. Come prima e più di prima.
Tutto per amore di un uomo che le ha dato:“Una seconda occasione, una vita migliore, dei figli meravigliosi, delle certezze”. (Elisabetta Woodville nella serie TV “The white queen”).
Alla nostra regina bianca della politica era sempre importato ben poco, aveva seguito la causa dei Lancaster solo perché i genitori l'avevano fatto, quegli stessi genitori che poi provvidenzialmente l'avevano maritata ad una famiglia di identiche convinzioni.
Quindi una donna filolancastriana solo perché al casato di Lancaster la sua famiglia doveva tutta la propria fortuna; ed allo stesso medesimo modo, la loro intera sorte successivamente dipenderà poi tutta dal casato di York. Come prima e più di prima.
Nel romanzo Elisabetta appare come una donna profondamente passionale, ha sposato a 18 anni John Grey per ragioni economiche e per volontà familiare, tuttavia per lui provava un sentimento più simile ad una cotta adolescenziale che a vero amore maturo e consapevole.
Invece nonostante avesse molta paura ad incontrare re Edoardo avendone sentito parlare malissimo, (ovviamente) lei s'innamora del monarca della fazione nemica appena lo vede. E non a livello romantico ma totalmente passionale. Smette completamente di ragionare, solo la madre a fatica riesce a riportarla con i piedi per terra. E nemmeno del tutto.
La loro relazione sarà basata appunto su questa passione forte, costante e poco contenibile per tutti i diciotto anni del loro matrimonio.
Sinceramente a me personalmente questi due non fanno impazzire. Tuttavia mi rendo conto che è qualcosa di profondamente personale.
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Disegno di Elisabetta Woodville |
Tale giudizio mi nasce dal fatto che nel libro non li vedo condividere quasi nulla a livello emotivo (né lui né lei sembrano dei gran comunicatori a dirla tutta), men che mai mentale (non sembrano due individui molto colti o quantomeno cerebrali) ma sempre questa forte fisicità che alla lunga a me sinceramente stanca.
Elisabetta la regina:
Elisabetta diventa regina d'Inghilterra per quella che oserei definire una fortuna sfacciata.
Elisabetta diventa regina d'Inghilterra per quella che oserei definire una fortuna sfacciata.
Edoardo infatti quando la incontra per la prima volta, è ben noto per essersi portato a letto metà delle donne inglesi e quelle che opponevano resistenza o cercavano una relazione stabile come lady Eleanor Talbot, le sposava in segreto.
Inutile dire che dopo aver consumato il matrimonio, disconosceva l'unione, visto che in assenza di veri testimoni non poteva essere certo obbligato a rispettarla.
Con Elisabetta farà la stessa identica cosa. È noto come prima abbia cercato di costringerla e poi non riuscendoci (lei gli sfila il pugnale a tradimento e minaccia di uccidersi dato che non era possibile minacciare il re d'Inghilterra), organizza lo stesso matrimonio segreto che aveva celebrato con lady Talbot.
Inutile dire che la Talbot era addirittura rimasta incinta di lui e travolta dal disonore sarebbe stata rinchiusa in un convento di clausura per tutta la vita. Suo figlio chiamato Edoardo, morirà nella prima infanzia.
Fortuna incredibile invece vuole che la bellezza e la sensualità di Elisabetta siano riusciti ad affascinare il monarca al punto da spingerlo a riconoscere il loro matrimonio segreto.
Tutto questo porterà solo una sequela infinita di guai. Ad entrambi. Non era mai accaduto che un re d'Inghilterra sposasse una cittadina inglese di basso rango, a meno che il re non fosse stato precedentemente un duca reale o un nobile già ammogliato.
Elisabetta sarà la prima regina consorte d'Inghilterra di origini quasi plebee. Il padre anche se era stato fatto barone di Rivers da re Enrico VI, aveva comunque un rango davvero insignificante. Purtroppo diverrà anche una regina straordinariamente impopolare in primis per i nobili, ma anche per i cittadini comuni.
Il fatto che il re l'avesse conosciuta sul ciglio di una strada e che lei l'avesse adescato in segreto, alimentava l'immaginario collettivo che fosse o una meretrice o una strega. Oppure entrambe le cose.
Come regina faceva il suo dovere; la carità ai poveri, le messe e il mettere al mondo figli. La coppia ne avrà dieci: la principessa Elisabetta, la principessa Maria (deceduta a 14 anni di peste bubbonica), la principessa Cecilia, Edoardo il principe di Galles (uno dei principi della Torre), la principessa Margherita (vissuta nove mesi), il principe Riccardo duca di York (uno dei principi della Torre), la principessa Anna, il principe Giorgio duca di Bedford (morirà a due anni durante l'epidemia di peste bubbonica che ha ucciso anche la sorella Maria), la principessa Caterina ed infine la principessa Brigida.
Nonostante ciò ella si macchia di esasperato nepotismo e conseguente favoreggiamento nei confronti di coloro che le erano più vicini. Comunque saranno tendenzialmente tutti suoi familiari.
Elisabetta infatti appena incoronata (con il beneplacito del marito ovviamente) obbliga tutti i nobili più ricchi ed importanti del regno a sposare i suoi quattro fratelli e le sue sette sorelle a cui verranno conferiti automaticamente titoli, incarichi ed onori.
Suo padre Richard Woodville passa da barone a conte di Rivers (il titolo di conte era il requisito minimo indispensabile che doveva possedere il padre di una regina consorte).
Nonostante ciò ella si macchia di esasperato nepotismo e conseguente favoreggiamento nei confronti di coloro che le erano più vicini. Comunque saranno tendenzialmente tutti suoi familiari.
Elisabetta infatti appena incoronata (con il beneplacito del marito ovviamente) obbliga tutti i nobili più ricchi ed importanti del regno a sposare i suoi quattro fratelli e le sue sette sorelle a cui verranno conferiti automaticamente titoli, incarichi ed onori.
Suo padre Richard Woodville passa da barone a conte di Rivers (il titolo di conte era il requisito minimo indispensabile che doveva possedere il padre di una regina consorte).
Suo fratello John viene sistemato con una ricchissima ereditiera molto anziana in modo che lui possa ereditare il suo patrimonio quanto prima.
Il fratello Lionel diviene vescovo, il fratello Edward viene nominato lord ammiraglio e capo della flotta reale.
Sicuramente l'unione più scandalosa per l'epoca sarà quella della sorella Katherine Woodville con Henry Stafford duca di Buckingham (nipote del secondo marito di Margaret Beaufort).
Henry Stafford un bambino di soli 8 anni, non può opporsi alla decisione in quanto il nonno del piccolo duca prima di morire lo aveva affidato alla tutela reale.
Questo ragazzino viziatissimo, vanaglorioso, arrogante e prepotente non accetterà mai l'unione con Katherine, di rango tanto inferiore al suo. Ed in futuro la nostra Elisabetta pagherà davvero caro questo affronto.
Elisabetta come regina cerca di creare una vera e propria barriera di parenti stretti ed amici che possano tenerla salda sul trono. Non accetta, non premia e non riconosce alcun merito a chiunque non faccia parte di questa cerchia ristretta.
Alla nascita dei figli li tiene totalmente isolati da chiunque non sia un Woodville, e nomina come personale tutore del figlio Edoardo proprio l'amatissimo fratello Anthony.
Elisabetta come regina cerca di creare una vera e propria barriera di parenti stretti ed amici che possano tenerla salda sul trono. Non accetta, non premia e non riconosce alcun merito a chiunque non faccia parte di questa cerchia ristretta.
Alla nascita dei figli li tiene totalmente isolati da chiunque non sia un Woodville, e nomina come personale tutore del figlio Edoardo proprio l'amatissimo fratello Anthony.
Affidare la custodia del principe di Galles ad un membro non diretto della famiglia reale, equivaleva ad una vera e propria dichiarazione di forza che verrà universalmente male accettata.
Chiaramente una donna senza soldi e senza natali che si preoccupa soltanto di favorire i parenti, gli amici ed isola i principi, finirà non solo per accaparrarsi le antipatie degli altri nobili, ma anche del popolo stesso che non riuscirà a vedere proprio nulla di romantico nella sua unione con il re. L'idea che tutto sia nato da una stregoneria fa presto a viaggiare di casa in casa.
Elisabetta non si rende minimamente conto che queste decisioni, (comunque completamente avallate dal marito e quindi a sbagliare saranno tendenzialmente in due) finiranno più per danneggiarla che aiutarla.
Infatti quando ella si ritrova ad aver perso il suo più grande protettore (ossia suo marito), l'illusione di aver costruito qualcosa di solido per il futuro si sgretola come argilla nell'acqua.
Elisabetta non si rende minimamente conto che queste decisioni, (comunque completamente avallate dal marito e quindi a sbagliare saranno tendenzialmente in due) finiranno più per danneggiarla che aiutarla.
Infatti quando ella si ritrova ad aver perso il suo più grande protettore (ossia suo marito), l'illusione di aver costruito qualcosa di solido per il futuro si sgretola come argilla nell'acqua.
Resta solo una sconfinata diffidenza, verso tutto, verso tutti, che porta alla rovina tutta la famiglia e la lascia incapace di poter scegliere i suoi alleati, che in ogni caso scoprirà di non aver mai avuto.
È una donna sola, con due figli maschi poco più che bambini. La prematura morte di Edoardo sancirà l'inizio della sua rovina.
Nonostante io personalmente ritenga che Elisabetta Woodville non sia assolutamente una donna regale ed abbia comportamenti più simili a quelli di una cittadina comune che di una regina (si salva per alcune cose solo perché ad aiutarla e guidarla c'era la madre, la vera aristocratica della famiglia), sicuramente non si può negare che dopo la morte di Edoardo tiri fuori un'indole da combattente.
A darmi una valutazione estremamente positiva del suo operato kamikaze, è che nonostante le apparenze, lei voglia salvare a tutti i costi il casato di York per i suoi figli, non tanto per se stessa o per il potere, ma solo per amore di Edoardo.
Quello stesso amore che la porterà a rischiare il tutto per tutto al fine di mettere al sicuro il figlio Riccardo, duca di York. Per tenere alto ciò che il loro padre aveva voluto per loro e lottato tutta la vita per costruire.
Farà davvero del suo meglio anche se con così tanti nemici la sua è davvero una causa persa in partenza.
L'unico risultato concreto che riuscirà a portare a casa sarà appunto la salvezza del figlio Riccardo (nel libro) ed il matrimonio della figlia Elisabetta con il vittorioso pretendente Enrico Tudor.
Farà davvero del suo meglio anche se con così tanti nemici la sua è davvero una causa persa in partenza.
L'unico risultato concreto che riuscirà a portare a casa sarà appunto la salvezza del figlio Riccardo (nel libro) ed il matrimonio della figlia Elisabetta con il vittorioso pretendente Enrico Tudor.
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Immagine settecentesca di Elisabetta Woodville |
A dimostrazione di come il potere le interessi davvero entro certi limiti, durante l'ascesa al trono sia del cognato Re Riccardo III che del genero re Enrico VII, la nostra si fa elegantemente da parte e torna a vivere come una qualsiasi signora di campagna, nel più totale anonimato. Quello che cercherà di conquistare sarà solo per i figli. Sarà solo per amore.
Un amore che Edoardo non sempre si dimostra degno di meritare, tanto che la stessa Elisabetta in un passo del libro quando lui le decanta le virtù di Jane Shore (una delle sue amanti), sbottando lei rimugina tra sé: “Ma di cosa parla? Cosa dice? Da quando Edoardo comprende veramente le donne?”.
Quindi è ben consapevole dei limiti del consorte. Non è una donna portata all'idealizzazione senza cognizione, è una donna concreta, che ama e basta.
Altro lato che comunque mi ha affascinato di questa ragazza e che non posso assolutamente negare per nulla al mondo, è proprio l'amore che la anima in senso generale. L'amore per i genitori, i fratelli, le sorelle, Edoardo, i suoi dodici figli.
Un amore chiuso, ristretto, completamente esclusivo, davvero poco adatto ad una donna che occupa un posto di un certo rilievo nella società, ma non per questo meno puro e profondo.
Un amore chiuso, ristretto, completamente esclusivo, davvero poco adatto ad una donna che occupa un posto di un certo rilievo nella società, ma non per questo meno puro e profondo.
Elisabetta la strega:
Esattamente come nel romanzo che vedeva sua madre protagonista, anche qui l'elemento della magia e la sua discendenza dalla dea Melusina sono parte integrante della storia. Giacometta infatti vede nella figlia primogenita il suo stesso dono e le insegna tutto ciò che c'è da sapere in merito.
Maledice il conte di Warwick, il cognato Giorgio duca di Clarence, l'altro cognato re Riccardo III ed infine il misterioso assassino di suo figlio Edoardo.
Utilizza degli incantesimi e delle maledizioni che scopriremo successivamente si ripercuoteranno sui suoi stessi discendenti.
Anthony scopre immediatamente il matrimonio segreto della sorella. Anzi è stato il primo ad accorgersi che questa si era innamorata del biondo re York.
Re Edoardo IV
Edoardo l'uomo: Se si può provare un profondo rispetto per lui come guerriero e monarca difficile poterlo avere come uomo.
L'unica a non provare nessun sentimento negativo sarà la sorella più piccola, Margherita di York che non comprende tutto questo astio e si vergogna del modo di fare della madre.
In seguito Margherita al fine di cementare l'alleanza fra l'Inghilterra e la Borgogna viene data in sposa al duca Carlo, nonostante la giovane non voglia partire.
Piccola importantissima precisazione: il consiglio della corona, composto dai nobili e gli alti dignitari del Paese, non erano obbligati ad accettare Gloucester come Lord Protettore. Neanche se nominato dal defunto re come in questo caso.
Dopodiché raduna i figli Elisabetta, Cecilia, Riccardo, Anna, Caterina e Brigida e chiede diritto di asilo all'abbazia di Westminster. Essendo questi un luogo sacro, godeva del sacro diritto d'inviolabilità.
Nel Medioevo non era possibile fare del male o portar via qualcuno da un luogo considerato sacro, era considerato un vero e proprio sacrilegio contro Dio.
Il che lascia presupporre ad una origine aristocratica. L'età è perfettamente compatibile con quella dei principi della Torre. Tuttavia non ne venne mai determinato il sesso.
Gli scheletri non presentano segni di lotta o comunque ferite mortali da corpo contundente. Tutto lascia pensare che abbiano subito una morte o per fame o per soffocamento o per malattia.
I SOSPETTATI: Il cerchio si stringe attorno a tre figure: Il duca di Buckingham, Margaret Beaufort (e quindi pure suo figlio) e re Riccardo III.
Poteva mandare un sicario bretone o francese e spacciarlo per un uomo di Enrico Tudor. Insomma preparare il terreno. La morte dei due bambini viene di fatto attribuita a lui perché in ogni caso era lui ad averli in custodia, assente o meno.
RIFLESSIONE: Un mare di scempiaggini. Tante corbellerie tutte assieme non le avevo mai lette. Allucinante.
Esattamente come nel romanzo che vedeva sua madre protagonista, anche qui l'elemento della magia e la sua discendenza dalla dea Melusina sono parte integrante della storia. Giacometta infatti vede nella figlia primogenita il suo stesso dono e le insegna tutto ciò che c'è da sapere in merito.
Nel romanzo vi sono spesso riferimenti al profondo collegamento spirituale che madre e figlia sentono con l'elemento acquatico e con la mitica dea loro antenata.
Elisabetta come Giacometta, riesce a sentire il canto funebre di Melusina che l'avvisa della morte dei suoi congiunti. Così infatti percepirà la morte del padre, del fratello John, del fratello Anthony e del figlio Richard Grey.
Stranamente però non riuscirà a sentire nel suo cuore la morte di suo figlio il principe Edoardo. A sentirlo sarà solo la figlia Elisabetta di York, che pare abbia anche lei ereditato le capacità della madre e della nonna.
Sono riuscita a spiegarmi l'incapacità della Woodville di sentire la morte di questo figlio, a causa della sordità della suo cuore ad accettare un pensiero del genere. Un rifiuto dato dal senso di fallimento verso il marito per non essere riuscita a proteggere il loro erede.
Giacometta come abbiamo già constatato in precedenza, è una donna molto saggia, prudente, riflessiva. Infatti è ben consapevole del profondo peso che una maledizione è in grado di influire sul futuro, infatti non maledice mai, nemmeno quando vorrebbe. La figlia invece, non è così lungimirante purtroppo. Si lascia accecare subito dalla rabbia e dal dolore che la portano a maledire con forza e senza riflettere.
Giacometta come abbiamo già constatato in precedenza, è una donna molto saggia, prudente, riflessiva. Infatti è ben consapevole del profondo peso che una maledizione è in grado di influire sul futuro, infatti non maledice mai, nemmeno quando vorrebbe. La figlia invece, non è così lungimirante purtroppo. Si lascia accecare subito dalla rabbia e dal dolore che la portano a maledire con forza e senza riflettere.
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Elisabetta Woodville |
Maledice il conte di Warwick, il cognato Giorgio duca di Clarence, l'altro cognato re Riccardo III ed infine il misterioso assassino di suo figlio Edoardo.
Utilizza degli incantesimi e delle maledizioni che scopriremo successivamente si ripercuoteranno sui suoi stessi discendenti.
Riesce a coinvolgere anche sua figlia la principessa Elisabetta in una delle sue maledizioni, e senza saperlo decreta la morte dei suoi stessi nipoti aprendo una spirale di morte dove sangue chiamerà sangue. Fino alla fine.
Con l'uso della magia questa donna farà letteralmente terra bruciata. Di questo incendio però non resterà nulla. Nulla di quello che lei aveva davvero voluto ottenere.
Il clan
dei
Woodville
La famiglia di Elisabetta è protagonista quasi alla pari con lei delle vicende narrate. Infatti senza di loro Elisabetta nel bene e nel male, non sarebbe riuscita a fare un terzo di quello che ha fatto da sovrana.
I Woodville “da briganti quali sono” (cit. Margaret Beaufort “La regina della rosa rossa”) si spalleggiano a vicenda e forti del loro numero, creano una barriera difensiva attorno alla loro stella in ascesa cercando di renderla invalicabile.
Cominciamo con Giacometta la madre di Elisabetta. Come nel libro che la vedeva protagonista, anche qui la nostra riesce ad essere una signora indiscussa. È molto cambiata da quando l'abbiamo lasciata, infatti ha un temperamento più duro, più determinato, più calcolatore. In una parola: ambiziosa.
Lei stessa in un passo del libro sostiene di essere ambiziosa per i figli, ma che se avesse dovuto compromettere la propria libertà personale per il potere, mai sarebbe riuscita ad accettarlo.
Tali affermazioni e comportamenti sono sicuramente anche dovuti al fatto che con l'ascesa degli York, per sei lunghi anni la sua famiglia così numerosa era rimasta con ben poche risorse con cui sopravvivere. Da qui l'indole più dura e cagnesca.
Cominciamo con Giacometta la madre di Elisabetta. Come nel libro che la vedeva protagonista, anche qui la nostra riesce ad essere una signora indiscussa. È molto cambiata da quando l'abbiamo lasciata, infatti ha un temperamento più duro, più determinato, più calcolatore. In una parola: ambiziosa.
Lei stessa in un passo del libro sostiene di essere ambiziosa per i figli, ma che se avesse dovuto compromettere la propria libertà personale per il potere, mai sarebbe riuscita ad accettarlo.
Tali affermazioni e comportamenti sono sicuramente anche dovuti al fatto che con l'ascesa degli York, per sei lunghi anni la sua famiglia così numerosa era rimasta con ben poche risorse con cui sopravvivere. Da qui l'indole più dura e cagnesca.
È l'unica testimone ad essere presente al matrimonio segreto tra Edoardo ed Elisabetta, l'unica che conosce abbastanza bene Edoardo da sapere che la bellissima figlia è l'arma perfetta per adescarlo.
L'unica che aiuta il marito Richard ad elaborare comportamenti sufficienti a fare in modo di essere reintegrati nella nuova corte York, tanto è vero che Edoardo la prende subito in stima e simpatia, più della propria madre.
Quando la figlia diventa regina, la vera sovrana indiscussa della corte sarà sempre e solo lei, pur rimanendo abilmente nell'ombra.
Essendo nata nobile ed avendo servito per tanti anni nella corte della ex regina Margherita d'Angiò, sa sempre cosa dire e cosa fare. Sa come indirizzare la figlia nei modi e nei comportamenti.
Sempre Giacometta combina i vantaggiosi matrimoni dei figli, invita parenti ed amici dalla Borgogna all'incoronazione di Elisabetta sia per conferire rango reale alla sua figliolanza, sia al fine di elaborare un'alleanza politica con l'Inghilterra (infatti ci riesce).
Essendo nata nobile ed avendo servito per tanti anni nella corte della ex regina Margherita d'Angiò, sa sempre cosa dire e cosa fare. Sa come indirizzare la figlia nei modi e nei comportamenti.
Sempre Giacometta combina i vantaggiosi matrimoni dei figli, invita parenti ed amici dalla Borgogna all'incoronazione di Elisabetta sia per conferire rango reale alla sua figliolanza, sia al fine di elaborare un'alleanza politica con l'Inghilterra (infatti ci riesce).
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Ritratto di Katherine Woodville, duchessa di Buckingham sorella di Elisabetta |
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Vetrata colorata del castello di Cardiff. Rappresenta Katherine Woodville con il secondo marito Jasper Tudor, lo zio di Enrico VII |
È l'unica che riesce a contrastare la malignità della consuocera la duchessa Cecilia, la madre di Edoardo.
Tuttavia alla fine la vediamo capitolare, spegnersi come una candela dopo la morte del suo amatissimo marito, ucciso a tradimento dal conte di Warwick. Il suo cuore ormai si è spezzato “non tornerà più a battere come una volta” (cit. serie TV “The white queen”) morirà circa due anni dopo.
Sempre nella serie tv “The white queen” Elisabetta sul letto di morte della madre le dice: “Non sarei qui senza di te. Nessuno sarebbe qui senza di te”. Quanto ha ragione.
Richard Woodville il padre di Elisabetta, diversamente dalla moglie resta un filino in disparte. Le infinite guerre e le difficoltà economiche hanno cambiato anche lui: più burbero, più diffidente, più nervoso; lontano dal dolce ed affascinante cavaliere che aveva fatto innamorare la bellissima signora dei fiumi. Anche se comunque la tendenza ad imprecare quando si arrabbia l'aveva anche allora.
Ovviamente verrà informato solo all'ultimo del matrimonio segreto della figlia, dato che non avendo nessuna stima di Edoardo e temendo soprattutto per la reputazione della ragazza, non era possibile informarlo per tempo.
Il suo vero ruolo in questa vicenda sarà più quello di essere l'elemento scatenante per l'innesco delle infinite maledizioni della figlia; ovvero la sua morte e quella del figlio John causata dal traditore Richard Neville, conte di Warwick.
Ovviamente verrà informato solo all'ultimo del matrimonio segreto della figlia, dato che non avendo nessuna stima di Edoardo e temendo soprattutto per la reputazione della ragazza, non era possibile informarlo per tempo.
Il suo vero ruolo in questa vicenda sarà più quello di essere l'elemento scatenante per l'innesco delle infinite maledizioni della figlia; ovvero la sua morte e quella del figlio John causata dal traditore Richard Neville, conte di Warwick.
Tra tutti i fratelli e le sorelle di Elisabetta, quello che merita un premio assoluto come miglior personaggio del libro è sicuramente Anthony Woodville. Anthony in questo romanzo viene approfondito molto bene e si rivela davvero un gran personaggione.
Anthony è un vero intellettuale, un uomo di cultura, il cui sogno è quello di girare per il mondo e conoscerlo sotto ogni aspetto. Ha una sincera vocazione religiosa, infatti sogna di partire per una crociata in Terrasanta ma essendo il primogenito è destinato ad essere l'erede della sua famiglia. Ovviamente non crede alle leggende su Melusina dato che è un uomo di chiesa, anche se in punto di morte sembra ricredersi.
I suoi genitori lo sposano prima che la sorella diventi regina con una donna che si rivelerà cagionevole e sterile. Anthony non è minimamente innamorato della moglie ma non le manca mai di rispetto, né dice nulla contro di lei. Dopo la dipartita della consorte nemmeno si risposa.
I suoi interessi sono così tanti e così vari che non è fatto per limitarsi a mettere su casa e famiglia. Durante il regno del cognato e della sorella, porterà una serie di innovazioni tecnologiche grazie proprio ai suoi numerosi viaggi che persino i suoi nemici (posteriormente) gli riconosceranno. È anche un letterato, infatti scrive magnifiche poesie.
I suoi interessi sono così tanti e così vari che non è fatto per limitarsi a mettere su casa e famiglia. Durante il regno del cognato e della sorella, porterà una serie di innovazioni tecnologiche grazie proprio ai suoi numerosi viaggi che persino i suoi nemici (posteriormente) gli riconosceranno. È anche un letterato, infatti scrive magnifiche poesie.
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Immagine settecentesca di Anthony Woodville |
Un uomo rinascimentale in ogni senso, un vero pioniere della cultura nella ancora medievale Inghilterra dei Plantageneti.
Anthony Woodville (in ginocchio a sinistra vestito di rosso e blu) omaggia il cognato re Edoardo IV, sua sorella la regina Elisabetta e suo nipote Edoardo, il principe di Galles.
Anthony scopre immediatamente il matrimonio segreto della sorella. Anzi è stato il primo ad accorgersi che questa si era innamorata del biondo re York.
Non ha nessuna considerazione positiva di Edoardo e famiglia, infatti nel suo intimo è sempre un convinto lancastriano che tuttavia per mera convenienza ha cambiato bandiera.
Edoardo da parte sua è perfettamente consapevole della disistima del cognato, ma si fida di lui al cento per cento, in quanto sa che per amore della sorella sarà sempre il suo cortigiano più fedele.
In un passo del libro Anthony parlando con Elisabetta, sostiene in termini profondamente dispregiativi come gli York siano ben rappresentati dal simbolo dell'eternità.
L'eternità infatti ha per simbolo un serpente che si morde la coda, un essere che mangia se stesso. Anche Anthony a quanto pare senza saperlo, ha qualche strascico del materno dono della profezia.
In un passo del libro Anthony parlando con Elisabetta, sostiene in termini profondamente dispregiativi come gli York siano ben rappresentati dal simbolo dell'eternità.
L'eternità infatti ha per simbolo un serpente che si morde la coda, un essere che mangia se stesso. Anche Anthony a quanto pare senza saperlo, ha qualche strascico del materno dono della profezia.
Elisabetta in virtù di questo, non avrà dubbi su chi scegliere come esclusivo tutore e capo del consiglio personale di suo figlio Edoardo, quando il piccolo sarà costretto a lasciare i genitori per andare a “governare” il suo principato nel Galles.
Sa che grazie al fratello suo figlio potrà diventare davvero un re illuminato, un monarca di gran lunga migliore dello stesso padre.
Anthony da parte sua accetta l'incarico per un motivo semplicemente straordinario (a parte la fedeltà alla sorella ed il profondo affetto per il nipote): ossia contribuire a qualcosa che lasci davvero un segno di sé nella storia.
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Anthony Woodville (al centro) in un viaggio in italia |
L'idea di morire senza lasciare un vero segno del proprio passaggio sulla terra lo angoscia profondamente. Purtroppo il suo sogno s'infrangerà come flutti di mare sugl'irti scogli gallesi.
Re Edoardo IV
d'Inghilterra:
principio e fine
del casato
di York.
“La casa di York non sopravvisse ad Edoardo.(...) L'Inghilterra non potrebbe sopravvivere a due re come Edoardo”.
(cit. re Enrico VII, Il re ed il suo giullare, Margaret George)
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Re Edoardo IV d'Inghilterra |
Non esiste frase che possa riassumere meglio la vita di quest'uomo, di questo guerriero, di questo ragazzo che volle ed ottenne di chiamarsi re.
Edoardo Plantageneto di York nasce in un paese in guerra. È il primogenito maschio ed erede di suo padre Riccardo Plantageneto duca di York, e di sua madre lady Cecilia Neville duchessa di York.
Da parte di entrambi i genitori discende da re Edoardo III d'Inghilterra, ed è l'erede del suo casato.
Questo almeno all'inizio, lo porta ad essere una vittima delle potenti mire espansionistiche della famiglia Neville, i congiunti della madre.
Da parte di entrambi i genitori discende da re Edoardo III d'Inghilterra, ed è l'erede del suo casato.
Questo almeno all'inizio, lo porta ad essere una vittima delle potenti mire espansionistiche della famiglia Neville, i congiunti della madre.
Infatti per poter arrivare al trono e governare anche senza avere sangue reale, i Neville decidono di ricorrere a dei re fantocci.
Il conte di Salisbury Richard Neville, prima tenta di sfruttare il padre di Edoardo per lo scopo sopracitato e poi dopo la reciproca dipartita, sarà il figlio Richard Neville conte di Warwick, a sfruttare il cuginetto di 18 anni, appena divenuto il nuovo duca di York.
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Re Edoardo IV d'Inghilterra |
Grazie alla guida ed agli insegnamenti di Warwick, Edoardo a soli 18 anni riesce a diventare re Edoardo IV d'Inghilterra.
Dopo la cacciata dei Lancaster ed una volta insediato il giovane re York, l'intento di Richard Neville appare chiaro: governare per mezzo del ragazzo che il conte crede di poter controllare e manipolare a suo piacere.
Esattamente come Elisabetta Woodville, Edoardo è un ragazzo profondamente attaccato alla sua famiglia. In modo viscerale. Sotto molti aspetti i due coniugi si sono attirati per similitudine.
Dopo la cacciata dei Lancaster ed una volta insediato il giovane re York, l'intento di Richard Neville appare chiaro: governare per mezzo del ragazzo che il conte crede di poter controllare e manipolare a suo piacere.
Esattamente come Elisabetta Woodville, Edoardo è un ragazzo profondamente attaccato alla sua famiglia. In modo viscerale. Sotto molti aspetti i due coniugi si sono attirati per similitudine.
Adora Warwick il suo mentore, sua madre, i fratelli, tutti i congiunti. Ha visto morire in battaglia il padre e suo fratello Edmondo, fatto che lo ha segnato per sempre.
Tuttavia il suo rapporto con Warwick arriva al punto di rottura quando a 22 anni decide di mandare a monte il matrimonio con la principessa Bona di Savoia (l'alleanza francese voluta dal conte per lui) per la filolancastriana Elisabetta Woodville.
Sarà l'inizio della fine per il legame tra i due cugini, perché ormai Edoardo è diventato un uomo e prende le sue decisioni da solo.
Non si affiderà più al conte ma sempre più ai Woodville. Tutto sommato è abbastanza comprensibile come scelta; Edoardo preferisce puntare su degli alleati che per forza di cose non potranno tradirlo, visto che è da lui che dipende la loro fortuna.
Dall'altra parte invece la sua famiglia si rivela traditrice fin nel midollo delle ossa: prima il conte, poi il fratello Giorgio, poi la madre, poi i nobili alleati e post mortem addirittura il fratello Riccardo; ma lui li perdona sempre. Sistematicamente.
Non si affiderà più al conte ma sempre più ai Woodville. Tutto sommato è abbastanza comprensibile come scelta; Edoardo preferisce puntare su degli alleati che per forza di cose non potranno tradirlo, visto che è da lui che dipende la loro fortuna.
Dall'altra parte invece la sua famiglia si rivela traditrice fin nel midollo delle ossa: prima il conte, poi il fratello Giorgio, poi la madre, poi i nobili alleati e post mortem addirittura il fratello Riccardo; ma lui li perdona sempre. Sistematicamente.
L'amore che prova per loro ed il desiderio di pace lo rendono sordo al cercare costantemente vendetta. L'opposto della moglie.
Edoardo il guerriero:
A livello tattico e militare Edoardo è stato tra i condottieri più abili che la storia inglese abbia mai conosciuto. Le sue doti militari erano talmente temute che nessuno aveva mai osato sfidarlo.
A livello tattico e militare Edoardo è stato tra i condottieri più abili che la storia inglese abbia mai conosciuto. Le sue doti militari erano talmente temute che nessuno aveva mai osato sfidarlo.
Tutte le battaglie che combatté (tutte in terra inglese e con condizioni atmosferiche terrificanti) le vinse. Edoardo era un professionista del combattimento a corto raggio, delle guerre lampo, mentre aveva più difficoltà se doveva condurre un conflitto nel lungo termine, le cosiddette guerre di logoramento.
Fu il suo mentore, il conte di Warwick ad insegnargli ogni cosa in tale ambito e come spesso succede, quando i due ormai divenuti avversari si trovarono l'uno di fronte all'altro, l'allievo superò il maestro.
Grazie al terrore che incuteva la sua abilità, Edoardo riuscì a fidanzare tutti i figli con i principali rampolli d'Europa.
Poiché nessuno aveva il coraggio di affrontarlo, ottenne il trono francese per la figlia Elisabetta, quello danese per la figlia Maria, quello scozzese per la figlia Cecilia, l'ereditiera Anna di Bretagna per il figlio Edoardo (cercando così l'unione tra il nord della Francia ed il regno d'Inghilterra), la più ricca ereditiera inglese (Anna Mowbray) per il figlio Riccardo, il Sacro Romano Impero per la figlia Anna, La Spagna per la figlia Caterina ed il monastero di Dartford per la figlia Brigida; l'unica destinata ad una vita ecclesiastica.
Grazie al terrore che incuteva la sua abilità, Edoardo riuscì a fidanzare tutti i figli con i principali rampolli d'Europa.
Poiché nessuno aveva il coraggio di affrontarlo, ottenne il trono francese per la figlia Elisabetta, quello danese per la figlia Maria, quello scozzese per la figlia Cecilia, l'ereditiera Anna di Bretagna per il figlio Edoardo (cercando così l'unione tra il nord della Francia ed il regno d'Inghilterra), la più ricca ereditiera inglese (Anna Mowbray) per il figlio Riccardo, il Sacro Romano Impero per la figlia Anna, La Spagna per la figlia Caterina ed il monastero di Dartford per la figlia Brigida; l'unica destinata ad una vita ecclesiastica.
Ovviamente la sua morte improvvisa per febbre a soli 40 anni, manderà tutto definitivamente allo sfascio.
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Disegno di re Edoardo IV |
Edoardo il monarca:
Edoardo visse in tempi inquieti dove il valore sul campo militare era considerato il plus ultra per eccellenza. Tuttavia in tempo di pace non si rivelò altrettanto formidabile.
Edoardo visse in tempi inquieti dove il valore sul campo militare era considerato il plus ultra per eccellenza. Tuttavia in tempo di pace non si rivelò altrettanto formidabile.
Ai miei occhi resta comunque l'enorme merito di aver lottato strenuamente e sempre in prima linea per riportare l'Inghilterra ad una pace da lungo tempo invocata.
Un grandioso risultato ottenuto sarà l'accordo di pace con la Francia, dove re Luigi XI detto il ragno, talmente timoroso di doverlo affrontare in battaglia, decide di pagarlo fiumi di denaro per starsene a casa con la promessa di matrimonio tra suo figlio il delfino Carlo e la principessa Elisabetta.
Insomma verrà pagato profumatamente per rinunciare alle pretese inglesi sul regno di Francia; una questione che ormai andava avanti da più di un secolo.
Edoardo ottiene questo risultato senza scomodare neanche uno dei suoi soldati.
La decisione di staccarsi da coloro che lo avevano appoggiato dall'inizio per favorire i Woodville, di sicuro non lo aiutò affatto anche se c'è da dire che nei limiti delle sue possibilità, cercò sempre di accontentare tutti in egual misura.
Tuttavia la decisione di sistemare i familiari della moglie con i nobili per tenerli legati alla corona, si rivelerà una scelta davvero ingenua.
Importante però a livello storico è capire che in realtà a parte le parentele, i titoli e le cariche, i Woodville ottennero davvero poca terra che nel Medioevo rappresentava la vera fonte del potere. Infatti a beneficiarne maggiormente sarà il fratello Riccardo duca di Gloucester che come premio per la sua fedeltà, diventa quasi un principe regnante nel nord del Paese.
Secondo alcuni storici inoltre, pare che Edoardo non sposò Elisabetta per amore, o meglio non nel senso più vero del termine; pare che l' unione fosse stata da parte sua più una scelta politica, per pacificare le fazioni Lancaster/York.
Con tutto il rispetto ma onestamente mi sembra una grande sciocchezza. Elisabetta non era una donna lancastriana, ma veniva solo da una delle tante famiglie che appoggiavano i Lancaster.
Se davvero avesse puntato ad un vera unione con il casato opposto, avrebbe dovuto cercare una ragazza Beaufort o i relativi parenti stretti, oppure qualche discendente di Elisabetta di Lancaster, la sorella di re Enrico IV.
L'unione con una vedova, 5 anni più anziana di lui, filolancastriana, e senza uno straccio di lignaggio valido per me non rappresenta alcuna scelta politica, semmai un suicidio. Un suicidio che tra l'altro, nessuno gli aveva chiesto di compiere.
Gli storici invece concordano sul fatto che in campo amministrativo non fosse per nulla preparato, ma almeno in materia economica favorì la classe dei commercianti che prospereranno sotto il suo regno. Infatti l'alleanza con la Borgogna e la famiglia materna di Elisabetta, aveva principalmente questo scopo.
Spesso si rivelerà poco risoluto nel concludere i conflitti interni, ma questo era principalmente dovuto al fatto che la maggior parte dei rivoltosi e dei traditori erano tutti suoi congiunti.
Infatti la sua inclinazione al perdono si manifesta quando grazia per ben due volte i tradimenti del fratello Giorgio e quando addirittura si rivela disposto a permettere al traditore Enrico Tudor di tornare in patria, dopo tante lotte e sofferenze.
Alla sua morte invece nomina Lord Protettore d'Inghilterra per conto del figlio dodicenne Edoardo, suo fratello Riccardo duca di Gloucester. Un uomo che aveva sempre odiato la regina e tutta la sua famiglia, senza farne tra l'altro un gran mistero. Re Edoardo un incrollabile ingenuo.
La pace che aveva a lungo cercato di costruire però alla fine sarà anche la causa della sua dipartita. Un uomo di guerra non può vivere in pace troppo a lungo, la pace finisce per logorare la mente ed il corpo del guerriero, specie se questa pace è tenuta insieme esclusivamente dalla sua persona.
Edoardo l'uomo: Se si può provare un profondo rispetto per lui come guerriero e monarca difficile poterlo avere come uomo.
“Edoardo vive come se non ci fosse un domani (..)”
(Anthony Woodville “La regina della rosa bianca”)
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Re Edoardo IV d'Inghilterra |
Edoardo non è un uomo di cultura infatti a parte i piaceri edonistici del mangiare (ingrassò molto durante il periodo di inattività) del bere, e del sesso non ha veramente altri interessi.
Nel romanzo è sempre molto calmo e misurato con la moglie anche nelle discussioni. È estremamente affascinante e per nulla abituato a ricevere dei rifiuti. Quando Elisabetta lo rifiuta per la prima volta, si offende pesantemente, ma paradossalmente sarà proprio tale rifiuto ad invogliarlo a sposarla.
Col tempo matura e diventa più risoluto, ma la sua tendenza ad affollare i bordelli della città con il migliore amico William Hastings, gli Stanley, ed i due figliastri Thomas e Richard Grey gli farà guadagnare una non bella nomea.
Nel romanzo è sempre molto calmo e misurato con la moglie anche nelle discussioni. È estremamente affascinante e per nulla abituato a ricevere dei rifiuti. Quando Elisabetta lo rifiuta per la prima volta, si offende pesantemente, ma paradossalmente sarà proprio tale rifiuto ad invogliarlo a sposarla.
Col tempo matura e diventa più risoluto, ma la sua tendenza ad affollare i bordelli della città con il migliore amico William Hastings, gli Stanley, ed i due figliastri Thomas e Richard Grey gli farà guadagnare una non bella nomea.
Elisabetta non protesta per questi continui e reiterati tradimenti. Sa che lui è il re e può fare ciò che vuole. Inoltre non si sente minacciata, dato che Edoardo non le toglie nulla a livello coniugale. Le sue amanti vengono ricompensate e spariscono sempre prima che Elisabetta possa vederle. Tranne Jane Shore.
Jane Shore (o Elizabeth Shore) è una giovane e bellissima cortigiana che udite udite riesce addirittura ad avvicinare Edoardo alla cultura. Riesce persino a fargli leggere le poesie di Anthony che lui non aveva mai letto (probabilmente nemmeno la sorella stessa le aveva mai lette) e fargli fare ragionamenti un po' più complessi rispetto ai soliti volteggi da camera.
Lei è profondamente innamorata di Edoardo e sa perfettamente di come lui ami solo la moglie, ma lo frequenta comunque per affetto. Infatti sarà l'unica sua amante a non ricevere soldi, gioielli ed altri benefici.
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Immagine settecentesca di Jane Shore, l'amante preferita di re Edoardo IV |
D'altra parte Edoardo ama tanto la moglie ma cerca in ogni modo (ma senza mai riuscirci) di far diventare Jane Shore una dama di compagnia di Elisabetta. Si mette a fare ragionamenti estranei alla sua persona (o meglio scimmiotta quelli di Jane) davanti alla consorte, venendo scoperto in meno di tre secondi.
L'unica cosa che mi ha fatto capire questa scena è che o Elisabetta Woodville è una donna buona solo per il talamo tanto quanto il marito, oppure questi due a parte il sesso non hanno mai davvero condiviso un bel nulla.
Solo quando il nostro re gigante è davvero mosso dalla paura corre subito dalla moglie per farsi confortare, come ad esempio prima dello scontro con Warwick oppure prima di morire.
L'unica cosa che mi ha fatto capire questa scena è che o Elisabetta Woodville è una donna buona solo per il talamo tanto quanto il marito, oppure questi due a parte il sesso non hanno mai davvero condiviso un bel nulla.
Solo quando il nostro re gigante è davvero mosso dalla paura corre subito dalla moglie per farsi confortare, come ad esempio prima dello scontro con Warwick oppure prima di morire.
La sua dipartita a proposito è davvero strana. In quanto uno dei protagonisti principali della storia, mi aspettavo una fine commossa, dolorosa, sofferta, insomma epica; tanto più che muore totalmente all'improvviso dopo tre settimane di sofferta agonìa. Invece no. Il tutto avviene in modo rapidissimo e senza vere parole di commiato verso Elisabetta. Mamma mia che delusione.
Edoardo ha come un vago sentore, anzi una quasi certezza dei poteri stregoneschi della moglie e della suocera. In un certo senso appare profondamente consapevole che la sua sfacciata fortuna sul campo di battaglia dipenda in qualche modo da quelle due.
Tuttavia per sicurezza propria e soprattutto per proteggere la moglie, non si preoccuperà mai di approfondire la questione.
Dimostrando a noi scettiche lettrici che Edoardo paradossalmente non è un uomo che non comprende le donne; ma è un uomo che le comprende solo quando vuole.
Cosa che Elisabetta invece non sembra aver davvero inteso. Infatti pur amandolo profondamente, lei non arriverà mai a capirlo davvero fino in fondo.
In una scena molto bella, Edoardo afferma che i nobili quando tradiscono, si accaniscono sempre prima contro la regina consorte piuttosto che sul re, poiché da sempre è più facile accanirsi su una donna. Un'epifania che conferma quanto detto in precedenza.
È un padre affettuoso ed amato da tutti i figli, nonostante la sua movimentata e sfrenata vita sessuale. Per sua ennesima fortuna.
È un padre affettuoso ed amato da tutti i figli, nonostante la sua movimentata e sfrenata vita sessuale. Per sua ennesima fortuna.
I nemici
infiniti
di Edoardo
ed Elisabetta
Mai si era vista una coppia reale con così tanti nemici. E cosa ancora più triste praticamente tutti parenti di lui.
La lista come già anticipato è davvero lunga. Da una parte i lancastriani che già conosciamo come Jasper Tudor, Margaret Beaufort e famiglia, Enrico Tudor, la regina Margherita d'Angiò ed il principe Edoardo di Lancaster (non cito il povero re Enrico VI che passa tutto il romanzo chiuso nella Torre a pregare per conto suo fino a quando i tre fratelli York non lo uccidono nel sonno).
Dall'altra, Edoardo deve lottare contro il suo mentore/cugino il conte di Warwick, sua madre la duchessa Cecilia ed il fratello Giorgio che sarà particolarmente una vera e propria spina nel fianco. Senza contare la pugnalata finale del fratello Riccardo, l'unico di cui si fidava.
Si aggiungono i nobili yorkisti, primi fra tutti gli Stanley che si riveleranno dei traditori fin nel midollo delle ossa.
In questo paragrafo tenderò a soffermarmi soprattutto sulla duchessa Cecilia, in quanto del conte di Warwick, Giorgio e Riccardo ne parleremo in modo approfondito nel prossimo romanzo “La futura regina”.
Cecilia Neville è una donna a cui la guerra delle due rose ha portato via il marito ed un figlio. Anzi nel libro pare che Edmondo fosse il figlio preferito e che dopo la sua dipartita, l'affetto smodato della duchessa sia passato quasi per osmosi al figlio Giorgio, che diventa il nuovo prediletto.
Cecilia Neville è una donna a cui la guerra delle due rose ha portato via il marito ed un figlio. Anzi nel libro pare che Edmondo fosse il figlio preferito e che dopo la sua dipartita, l'affetto smodato della duchessa sia passato quasi per osmosi al figlio Giorgio, che diventa il nuovo prediletto.
Il perché tra i tre figli maschi rimasti, il nuovo cocco fosse proprio Giorgio, non è affatto chiaro.
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Lady Cecilia Neville |
La duchessa vedova è una donna che ha allevato i figli in modo totalmente ingiusto. Non ha mai avuto particolare affetto verso Edoardo, ha viziato Giorgio fino all'inverosimile ed ha semplicemente ignorato il figlio Riccardo che per tutta la vita ha sempre fatto il possibile per essere considerato.
Tale esasperata preferenza si dimostra in più di un'occasione, in primis quando è disposta a tradire Edoardo per poter mettere Giorgio sul trono sostenendo che: “Lui è nato per la grandezza”. Il perché di tale convinzione continua a non essere chiaro.
Arriva a minacciare seriamente di dichiarare che Edoardo non è nato da suo padre ma da un arciere di nome Blaybourne, facendo passare addirittura se stessa per una meretrice.
Partecipa al matrimonio segreto tra il figlio Giorgio ed Isabella Neville (figlia del conte di Warwick) ben sapendo che Edoardo ha negato il permesso per queste nozze.
Arriva a minacciare seriamente di dichiarare che Edoardo non è nato da suo padre ma da un arciere di nome Blaybourne, facendo passare addirittura se stessa per una meretrice.
Partecipa al matrimonio segreto tra il figlio Giorgio ed Isabella Neville (figlia del conte di Warwick) ben sapendo che Edoardo ha negato il permesso per queste nozze.
Quando Giorgio tradisce il fratello e passa dalla parte dei Lancaster, la duchessa fa da intermediario segreto per riportarlo a casa; ed infine quando Giorgio viene condannato a morte per tradimento verso il re suo fratello, la duchessa fa di tutto per impedire al primogenito di condannarlo.
In questa scena vengono dette cose semplicemente orribili, cose che una madre non dovrebbe mai neppure pensare, figuriamoci dire.
Edoardo infatti per questi motivi è molto più legato ai fratelli ed alle sorelle che alla stessa madre. Sempre per questo motivo non vi sarà mai da parte sua preferenza verso questa rispetto alla moglie. Addirittura assegna alla genitrice un maniero quanto più possibile lontano dalla corte proprio per non doverla sopportare.
Le due figlie più grandi della duchessa vedova, Anna di York la duchessa di Exeter ed Elisabetta di York la duchessa di Suffolk, condividono l'odio ed il disprezzo verso la cognata Woodville, tanto che la prima s'indigna profondamente quando il re suo fratello la obbliga a far sposare la sua unica figlia Anne Holland con Thomas Grey, il figlio di Elisabetta.
L'unica a non provare nessun sentimento negativo sarà la sorella più piccola, Margherita di York che non comprende tutto questo astio e si vergogna del modo di fare della madre.
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Margherita di York duchessa di Borgogna |
In seguito Margherita al fine di cementare l'alleanza fra l'Inghilterra e la Borgogna viene data in sposa al duca Carlo, nonostante la giovane non voglia partire.
Non teme il matrimonio ma è semplicemente legata alla sua terra ed è stata allevata ed educata all'idea che non avrebbe mai lasciato il suo amato paese. Inoltre teme lo scontro finale fra i due amati fratelli Edoardo e Giorgio e pensa ingenuamente di poterlo impedire.
Molto a malincuore Elisabetta manderà nelle Fiandre quella che era davvero la più leale e devota yorkista su cui lei ed il marito avrebbero mai potuto fare affidamento.
Molto a malincuore Elisabetta manderà nelle Fiandre quella che era davvero la più leale e devota yorkista su cui lei ed il marito avrebbero mai potuto fare affidamento.
Margherita sarà davvero una donna leale.
Cercherà di sistemare Giorgio con la figliastra Maria di Borgogna (illudendosi cosi di tenerlo tranquillo) e poi accoglierà nel suo nuovo Paese il piccolo nipote Riccardo duca di York, mandato lì in incognito dalla madre per tenerlo al sicuro, facendolo studiare e preparandolo al suo ritorno in patria.
Il complotto
dei principi
della Torre
Il romanzo “La regina della rosa bianca” ha (a mio modesto parere) l'incredibile merito di portare il lettore sulla scena di uno dei più grandi misteri della storia inglese tutt'oggi irrisolto: l'assassinio dei principi della Torre.
Philippa Gregory come chiunque altro, in base alla scarsa disposizione di documenti dell'epoca, elabora una sua teoria circa l'omicidio dei due bambini che a mio avviso appare perfettamente plausibile ed in linea con la psicologia dei personaggi.
Ma chi erano i principi della Torre? La storiografia inglese definisce con questa espressione re Edoardo V d'Inghilterra e suo fratello minore il principe Riccardo duca di York; i due figli maschi di re Edoardo IV e della regina Elisabetta Woodville. I due bambini all'epoca dei fatti avevano rispettivamente 12 e 9 anni.
L' ANTEFATTO: re Edoardo IV (il padre dei due bambini) muore a soli 40 anni a causa di una febbre improvvisa, che lo tenne in agonìa per ben tre settimane. Storicamente l'ipotesi che sia stato avvelenato è totalmente da escludere, mentre è maggiormente plausibile una polmonite causata da una fortissima infreddatura (che è il motivo per cui muore nel libro) oppure la sifilide che gli avevano trasmesso le sue infinite meretrici.
Fatto sta che Edoardo sapendo di lasciare come erede un bambino di soli 12 anni, prima di morire chiede che la moglie Elisabetta ed il suo migliore amico William Hastings collaborino e cooperino per proteggere il piccolo principe di Galles.
L' ANTEFATTO: re Edoardo IV (il padre dei due bambini) muore a soli 40 anni a causa di una febbre improvvisa, che lo tenne in agonìa per ben tre settimane. Storicamente l'ipotesi che sia stato avvelenato è totalmente da escludere, mentre è maggiormente plausibile una polmonite causata da una fortissima infreddatura (che è il motivo per cui muore nel libro) oppure la sifilide che gli avevano trasmesso le sue infinite meretrici.
Fatto sta che Edoardo sapendo di lasciare come erede un bambino di soli 12 anni, prima di morire chiede che la moglie Elisabetta ed il suo migliore amico William Hastings collaborino e cooperino per proteggere il piccolo principe di Galles.
Inoltre il re designa come Lord Protettore d'Inghilterra suo fratello Riccardo duca di Gloucester, che già governava tutta l'Inghilterra del nord per conto della corona. Tale scelta sarà pesantemente disapprovata dalla Woodville che aveva già posto a tutela esclusiva del figlio suo fratello Anthony, e non tollerava di condividere la reggenza con il cognato.
Infatti appena re Edoardo IV decede, inizia una sequela infinita di tradimenti e di scontri. La regina vedova non avvisa il cognato (che si trovava appunto nel nord, a York) ma scrive soltanto al fratello Anthony.
Questi ed il piccolo re suo nipote si trovavano nel castello di Ludlow (nel Galles) e dopo l'avviso, partono subito per Londra, al fine di sottrarre il bambino dalle mani di Riccardo.
Elisabetta ordina anche all'altro suo fratello Edward Woodville il lord ammiraglio, di predisporre la flotta navale e risalire il Tamigi al fine di prepararsi ad una guerra con Gloucester.
Mentre lei fa tutto questo, dall'altra parte abbiamo William Hastings il migliore amico e luogotenente del defunto sovrano (e che aveva sempre odiato i Woodville), che scrive subitamente a Riccardo di Gloucester per avvisarlo dei movimenti della cognata, in modo da potergli permettere d'intercettare il nipote e poterlo prendere in sua custodia.
Riccardo da parte sua, che sicuramente era già stato informato del precario stato di salute del fratello, di fatto era già in viaggio. Dopo il giuramento di fedeltà al nuovo re nella cattedrale di York, parte verso il Galles cercando di sottrarlo alla famiglia della madre. E ci riesce.
Mentre lei fa tutto questo, dall'altra parte abbiamo William Hastings il migliore amico e luogotenente del defunto sovrano (e che aveva sempre odiato i Woodville), che scrive subitamente a Riccardo di Gloucester per avvisarlo dei movimenti della cognata, in modo da potergli permettere d'intercettare il nipote e poterlo prendere in sua custodia.
Riccardo da parte sua, che sicuramente era già stato informato del precario stato di salute del fratello, di fatto era già in viaggio. Dopo il giuramento di fedeltà al nuovo re nella cattedrale di York, parte verso il Galles cercando di sottrarlo alla famiglia della madre. E ci riesce.
Durante la marcia, Riccardo a Northampton si congiunge ad Henry Stafford duca di Buckingham (che almeno in teoria era cognato della Woodville ma come già detto lui la odiava profondamente), il quale avvisa Gloucester che a Stony Stratford (a 14 miglia da Londra) si trovano il nipote Edoardo, il di lui fratellastro Richard Grey ed Anthony Woodville. Hanno con loro 2000 uomini armati al fine di affrontarlo e togliergli la reggenza.
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Re Edoardo V d'Inghilterra |
Piccola importantissima precisazione: il consiglio della corona, composto dai nobili e gli alti dignitari del Paese, non erano obbligati ad accettare Gloucester come Lord Protettore. Neanche se nominato dal defunto re come in questo caso.
Invece Riccardo venne richiesto a gran voce ed approvato, tanto che emanarono un mandato d'arresto per Woodville e Grey, con l'accusa di aver sequestrato il nuovo re.
Infatti a Stony Stratford avviene l'incontro/scontro fra l'esercito di Riccardo e quello di Anthony Woodville (che non sapeva del proprio arresto).
Woodville e Grey vengono arrestati e poi decapitati qualche tempo dopo, mentre Riccardo dopo aver disarmato il resto della loro scorta, porta con sé il bambino a Londra.
Nella city appena giunta la notizia dell'arresto del fratello e del figlio, la neo regina madre sottrae l'intero tesoro reale (ufficialmente per provvedere al mantenimento dei figli e finanziare un esercito all'occorrenza).
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Disegno di re Edoardo V |
Dopodiché raduna i figli Elisabetta, Cecilia, Riccardo, Anna, Caterina e Brigida e chiede diritto di asilo all'abbazia di Westminster. Essendo questi un luogo sacro, godeva del sacro diritto d'inviolabilità.
Nel Medioevo non era possibile fare del male o portar via qualcuno da un luogo considerato sacro, era considerato un vero e proprio sacrilegio contro Dio.
Intanto Riccardo arriva Londra ed alloggia il nipotino nelle stanze reali della Torre. All'epoca la Torre non era un luogo per condanne a morte o una prigione, ma un normalissimo edificio reale.
Anzi un monarca prima di essere incoronato, per tradizione, trascorreva sempre la notte antecedente ad essa negli appartamenti della Torre di Londra. Il duca di Gloucester riunisce il consiglio in data 29 Maggio e fissa l'incoronazione del nipote per il 25 di Giugno.
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Re Edoardo V d'Inghilterra |
Un gruppo di delegati del consiglio si reca all'abbazia di Westminster ed ordina alla regina madre di consegnare il figlio Riccardo duca di York, affinché vada a far compagnia al fratello nella Torre. La regina deve obbedire, in quanto in caso di rifiuto, Gloucester avrebbe potuto violare arbitrariamente il diritto di asilo del luogo.
Nel romanzo Elisabetta non si fida e riesce tramite un pescatore, devoto servitore di suo marito, a far fuggire il figlio Riccardo nelle Fiandre, affinchè in totale anonimato viva con una famiglia di Tournai sotto il distante occhio vigile della zia Margherita di York.
Agli uomini del consiglio consegna un ragazzino molto simile a Riccardo, che copre completamente spacciandolo per raffreddato. Nessuno si accorge del trucco. Abbastanza plausibile.
La Woodville aveva sempre tenuto i figli accanto a sé e non li mostrava mai al pubblico, inoltre anche gli altri nobili non avevano mai visto il bambino. Non c'erano nemmeno ritratti del piccolo con cui poter fare un confronto.
Agli uomini del consiglio consegna un ragazzino molto simile a Riccardo, che copre completamente spacciandolo per raffreddato. Nessuno si accorge del trucco. Abbastanza plausibile.
La Woodville aveva sempre tenuto i figli accanto a sé e non li mostrava mai al pubblico, inoltre anche gli altri nobili non avevano mai visto il bambino. Non c'erano nemmeno ritratti del piccolo con cui poter fare un confronto.
Nella storia vera, la regina ha ufficialmente consegnato il vero figlio, in quanto ritengo che l'abbazia fosse completamente sorvegliata dagli uomini di Gloucester e quindi dubito seriamente che la Woodville avesse la possibilità di fare un simile scambio.
L'8 Giugno Robert Stillington vescovo di Bath e Welles rivela al consiglio della corona che il compianto re Edoardo IV prima di sposare Elisabetta Woodville aveva contratto matrimonio con la vedova Eleanor Talbot.
All'epoca una promessa di matrimonio era valida tanto quanto un contratto matrimoniale vero e proprio.
Perciò il defunto re il 22 Giugno nella cattedrale di Saint Paul viene riconosciuto colpevole del reato di bigamia, ed il matrimonio con la Woodville viene annullato.
Pertanto tutti e sette i principi di York per il consiglio reale diventano illegittimi. L'unico rimasto che poteva assumere la corona era appunto Riccardo di Gloucester e pertanto gli inviano una petizione per accettare la corona.
Riccardo dopo quattro giorni di silenzio accetta. Infatti il 3 Luglio viene incoronato senza opposizioni come re Riccardo III d'Inghilterra. Prima della sua incoronazione il Parlamento formalizza l'atto che delegittimava i figli della Woodville chiamato Titulus Regius.
L'OMICIDIO: L'unica testimonianza contemporanea sulla morte dei due bambini, viene dal frate domenicano italiano Domenico Mancini che si trovava a Londra tra la primavera e l'estate del 1483 dove scrive che dopo l'ascesa al trono di Riccardo III, i due bambini che venivano visti spesso giocare a palla nel parco della Torre, vengono trasferiti negli appartamenti più interni fino a sparire del tutto.
Riccardo dopo quattro giorni di silenzio accetta. Infatti il 3 Luglio viene incoronato senza opposizioni come re Riccardo III d'Inghilterra. Prima della sua incoronazione il Parlamento formalizza l'atto che delegittimava i figli della Woodville chiamato Titulus Regius.
L'OMICIDIO: L'unica testimonianza contemporanea sulla morte dei due bambini, viene dal frate domenicano italiano Domenico Mancini che si trovava a Londra tra la primavera e l'estate del 1483 dove scrive che dopo l'ascesa al trono di Riccardo III, i due bambini che venivano visti spesso giocare a palla nel parco della Torre, vengono trasferiti negli appartamenti più interni fino a sparire del tutto.
Re Riccardo dopo l'incoronazione aveva lasciato la capitale ed aveva iniziato un viaggio per il regno al fine di mostrarsi. Lascia a guardia della Torre il fidatissimo Robert Brackenbury con i suoi uomini e quelli del duca di Buckingham, appena nominato connestabile della Torre dallo stesso re. Tornerà in città la seconda settimana di Settembre.
Subito dopo la partenza di Riccardo, Elisabetta si allea con Margaret Beaufort (e quindi con suo figlio Enrico Tudor che però era in esilio in Bretagna), il di lei marito (l'eterno doppiogiochista Thomas Stanley) e persino il duca di Buckingham.
Il duca per giustificare il tradimento a Riccardo, sostiene che non si aspettava il voltafaccia di Gloucester da lord protettore a re, aggiungendo una forte preoccupazione per la vita dei due bambini. Che sant'uomo.
La Woodville per ottenere l'aiuto dei nuovi alleati, deve concedere la figlia di Buckingham a suo figlio Edoardo e la figlia Elisabetta ad Enrico Tudor. Inoltre quest'ultimi dovranno essere nominati eredi subito dopo il principe Edoardo, escludendo completamente il piccolo Riccardo dalla successione.
Il duca per giustificare il tradimento a Riccardo, sostiene che non si aspettava il voltafaccia di Gloucester da lord protettore a re, aggiungendo una forte preoccupazione per la vita dei due bambini. Che sant'uomo.
La Woodville per ottenere l'aiuto dei nuovi alleati, deve concedere la figlia di Buckingham a suo figlio Edoardo e la figlia Elisabetta ad Enrico Tudor. Inoltre quest'ultimi dovranno essere nominati eredi subito dopo il principe Edoardo, escludendo completamente il piccolo Riccardo dalla successione.
La donna ovviamente accetta e manda con loro a liberare i bambini anche il figlio Thomas Grey. Dopo la fuga sarebbero dovuti fuggire tutti nelle Fiandre.
La tentata evasione fallisce miseramente infatti per questo i due bambini verranno spostati all'interno della Torre e non verranno più fatti uscire.
Già verso i primi di Settembre i due principi vengono dati per morti. Non verranno ritrovati i cadaveri ma non verranno nemmeno mai più visti vivi.
Nel romanzo la Gregory elabora una teoria plausibile sulla morte dei due piccoli, che vede come mandanti Margaret Beaufort (e quindi anche il figlio) e lo stesso duca di Buckingham che provvede all'omicidio addossando poi la colpa al nuovo re Riccardo.
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Interpretazione pittorica dei principi nella Torre |
IL PRESUNTO
RITROVAMENTO:
Londra 17 Luglio 1674. Sul trono vi è re Carlo II della dinastia degli Stuart.
RITROVAMENTO:
Londra 17 Luglio 1674. Sul trono vi è re Carlo II della dinastia degli Stuart.
Durante i lavori di ristrutturazione della Torre di Londra, viene scoperta una scatola di legno sepolta sotto la scalinata che conduceva alla cappella della Torre bianca, contenente due scheletri di bambini. Uno di poco più grande dell'altro.
Precedentemente c'era stato un ritrovamento identico in un'antica camera che era stata addirittura murata, il che lascia pensare che le ossa fossero già state spostate.
Carlo II li identifica subito come i principi della Torre e li fa regolarmente seppellire con un grandioso epitaffio. Dove tra l'altro è dichiarato che sono stati assassinati dallo zio Re Riccardo III.
Successivamente gli scheletri vengono nuovamente analizzati. Alcune parti delle ossa sono completamente mancanti a causa degli spostamenti subiti. C'erano addirittura delle ossa di pollo con loro e pezzi di abiti di velluto.
Successivamente gli scheletri vengono nuovamente analizzati. Alcune parti delle ossa sono completamente mancanti a causa degli spostamenti subiti. C'erano addirittura delle ossa di pollo con loro e pezzi di abiti di velluto.
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Interpretazione pittorica dei principi nella Torre |
Gli scheletri non presentano segni di lotta o comunque ferite mortali da corpo contundente. Tutto lascia pensare che abbiano subito una morte o per fame o per soffocamento o per malattia.
Nel romanzo la Gregory lascia intendere che i due bambini sono stati soffocati nel sonno con i cuscini; ma la morte per fame non è del tutto assurda e dopo vi dirò il perché.
Assai improbabile invece la morte per malattia, in quanto il memorialista Domenico Mancini scrive che i principi ogni giorno venivano regolarmente visitati dal medico John Argentine.
Se fossero stati malati il medico l'avrebbe subito reso noto. Se fossero stati davvero malati, i due bambini si sarebbero tolti di mezzo spontaneamente e lo zio avrebbe avuto ogni interesse a farlo sapere.
Se invece i colpevoli fossero stati Buckingham e la Beaufort, la morte per malattia doveva essere rigorosamente tenuta segreta visto che in tal caso non avrebbero potuto più dare la colpa al nuovo re.
Mancini riporta inoltre che il piccolo re Edoardo chiedeva ogni giorno la comunione e la remissione dei peccati perché sapeva che stava per morire.
Quindi il bambino deve aver ricevuto delle neanche tanto velate minacce oppure stava davvero male?
Piccola chicca. Il medico John Argentine diverrà preposto al King's College e archiatra del principe di Galles Arturo, figlio di Enrico VII. Stranissimo come quest'uomo che ha fatto un pessimo lavoro come medico di re Edoardo V poi fa carriera ed addirittura si occuperà del prezioso rampollo dei Tudor.
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Interpretazione pittorica dei principi nella Torre |
I SOSPETTATI: Il cerchio si stringe attorno a tre figure: Il duca di Buckingham, Margaret Beaufort (e quindi pure suo figlio) e re Riccardo III.
Ovviamente nessuno di loro ha commesso materialmente l'omicidio, ma chiaramente ha agito per interposta persona. In questa sezione elenco pro e contro.
Re Riccardo III d'Inghilterra: i motivi che spingono Riccardo ad uccidere i due bambini sono più che evidenti. Essendo i figli del fratello maggiore non avrebbe mai potuto aspirare al trono finché fossero vissuti.
Riccardo inoltre all'epoca dei fatti ha 30 anni, deforme dalla nascita, gobbo e persino il braccio destro lo sta abbandonando (nel libro è Elisabetta Woodville che lo maledice). Di certo non poteva sperare di sopravvivere ai nipoti.
Re Riccardo III d'Inghilterra: i motivi che spingono Riccardo ad uccidere i due bambini sono più che evidenti. Essendo i figli del fratello maggiore non avrebbe mai potuto aspirare al trono finché fossero vissuti.
Riccardo inoltre all'epoca dei fatti ha 30 anni, deforme dalla nascita, gobbo e persino il braccio destro lo sta abbandonando (nel libro è Elisabetta Woodville che lo maledice). Di certo non poteva sperare di sopravvivere ai nipoti.
Eppure grazie al Titulus regius riesce a farli delegittimare. Il consiglio nobiliare gli offre la corona che lui impiega 4 giorni ad accettare. Divenuto re nessuno e dico nessuno protesta. La madre dei due bambini a malapena riesce a trovare alleati per riuscire a farli fuggire dalla Torre.
Appena incoronato lascia a Londra i due bambini, che per quanto illegittimi, rappresentano comunque un potenziale pericolo per lui. Chiunque avrebbe potuto rivendicare il trono tenendoli in ostaggio e governare tramite loro. Se li ha lasciati è perché comunque si sentiva sicuro della posizione conquistata.
Certo è che li affida a uomini fidati e il tutto può essere anche interpretato come la volontà di non essere sul luogo del futuro omicidio, ma perché non portarli al nord con lui dove sarebbero stati maggiormente sorvegliati? Riccardo era un vero re al nord e tutti lo appoggiavano. Ucciderli e farlo passare per un incidente sarebbe stato ancora più semplice.
Invece se voleva davvero farli uccidere perché non ha organizzato la morte in modo da non risultare colpevole? Poteva avvelenarli e preventivamente mettere in giro le voci di una malattia. Poi avrebbe esibito i cadaveri. Chi avrebbe potuto dimostrare il contrario?
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Re Riccardo III d'Inghilterra |
Poteva mandare un sicario bretone o francese e spacciarlo per un uomo di Enrico Tudor. Insomma preparare il terreno. La morte dei due bambini viene di fatto attribuita a lui perché in ogni caso era lui ad averli in custodia, assente o meno.
La loro morte ha distrutto per sempre la sua reputazione che fino a quel preciso momento storico era sempre stata immacolata. Insomma una morte che finisce più per danneggiarlo che aiutarlo, visto che fino a quel momento era stato un monarca letteralmente incontestato o quasi.
Dopo l'omicidio ancor più stranamente Elisabetta Woodville manterrà un rapporto civilissimo con re Riccardo anche nella storia vera. Nel romanzo infatti, la donna è convinta che ci siano la Beaufort e Buckingham dietro la morte del figlio.
Verificare per credere. Se davvero è stato re Riccardo III, giuro di non aver mai visto una morte premeditata così raffazzonata. Tuttavia devo riconoscere che il non aver avviato alcuna indagine per scoprire chi fosse l'assassino dei due nipoti, non depone certo a suo favore.
Posso solo supporre che questi fosse ben consapevole della mano di Buckingham dietro la morte dei nipoti, ma che tutto sommato perdere un prezioso alleato non valeva la scoperta del colpevole. Ovviamente quando Riccardo "credeva" che il duca gli fosse fedele.
Oppure fece davvero delle indagini a livello privato ma che non portarono da nessuna parte. Fatto ancora piu' plausibile. Quindi era meglio evitare di dichiarare pubblicamente che qualcuno glie l' aveva fatta sotto al naso. Meglio far finta di niente.
Posso solo supporre che questi fosse ben consapevole della mano di Buckingham dietro la morte dei nipoti, ma che tutto sommato perdere un prezioso alleato non valeva la scoperta del colpevole. Ovviamente quando Riccardo "credeva" che il duca gli fosse fedele.
Oppure fece davvero delle indagini a livello privato ma che non portarono da nessuna parte. Fatto ancora piu' plausibile. Quindi era meglio evitare di dichiarare pubblicamente che qualcuno glie l' aveva fatta sotto al naso. Meglio far finta di niente.
Margaret Beaufort (e quindi anche Enrico Tudor):
mammina e figlioletto erano tra quelli che in assoluto avevano più da guadagnare dalla morte dei due bambini.
mammina e figlioletto erano tra quelli che in assoluto avevano più da guadagnare dalla morte dei due bambini.
I Beaufort non potevano rivendicare diritti di successione (vedasi recensione“La regina della rosa rossa”) e suo figlio meno degli altri.
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Presunta immagine di Margaret Beaufort |
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Margaret Beaufort |
Dopo l'estinzione del casato reale dei Lancaster e l'estinzione del ramo maschile dei Beaufort, Enrico Tudor era stato nominato “capo” dell'ex casato di Lancaster.
Non aveva validi diritti di successione, infatti il nostro sarebbe dovuto passare sopra ben cinque tombe per arrivare alla corona: re Edoardo IV, re Edoardo V, Riccardo duca di York, re Riccardo III e suo figlio il neo principe di Galles, Edoardo.
Non solo; anche se fossero morti tutti e cinque il duca di Buckingham in quanto discendente diretto di re Edoardo III d'Inghilterra grazie al principe Giovanni Plantageneto (da parte di madre) ed il principe Tommaso Plantageneto (da parte di padre e dunque vedasi recensione su“La signora dei fiumi”), veniva comunque prima di lui.
Infatti per avvalorare la sua pretesa dinastica, Enrico aveva dovuto per forza combinare un fidanzamento con Elisabetta di York, la sorella dei due principi.
Per sposarla però avrebbe dovuto rilegittimarla, e quindi abrogare il Titulus regius (cosa che effettivamente fece divenuto re) ma con i due principi in circolazione non poteva farlo senza perdere in automatico il diritto di successione. Nessuno avrebbe preferito un re Tudor ad uno Plantageneto.
Per ulteriore fortuna, dopo la morte di Edoardo IV, Riccardo aveva concesso la custodia dei due bambini prigionieri al duca di Buckingham, un uomo con diritti di successione, rivelatosi dispostissimo a tradirlo e che di fatto finisce per fare il lavoro sporco al posto dei Tudor; uccide i due bambini e si espone a tradire Riccardo.
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Enrico Tudor |
Dopo il fattaccio Riccardo cattura il duca di Buckingham e lo fa decapitare. Ovviamente disereda tutti i suoi discendenti.
Nel mentre il figlio di Riccardo III muore di febbre a soli 10 anni. Ad Enrico Tudor quindi resta solo il neo re da eliminare. E lo farà sempre ricorrendo al tradimento. Stavolta i mezzi prescelti saranno i due fratelli Stanley ed il conte di Northumberland.
Una sequela infinita di morti ha segnato l'ascesa dei Tudor, i quali dopo l'ottenimento della corona si sentono così legittimati e così in pace con la coscienza (ironico) da avviare una vera e propria macchina del fango che durerà decenni contro la memoria di Riccardo III accusandolo di ogni genere di depravazione; tra cui l'omicidio di bambini.
Quasi tutti coloro che hanno sostenuto la colpevolezza di Riccardo riguardo all'omicidio dei principi della Torre guarda caso son finiti tutti sul libro paga dei Tudor.
Ad ogni modo non si tratta di testimonianze contemporanee alla vicenda e quindi apparentemente di nessunissima rilevanza storica.
Infine il duca di Buckingham: Henry Stafford è a mio avviso l'indiziato numero uno circa questo assassinio.
Un uomo freddo, stupido, vanaglorioso, viziato, monomaniaco, miserabile, allevato e cresciuto in una famiglia nutrita nell'eterna vanagloria dei propri diritti di successione (validi tanto quanto quelli degli altri nobili se non meno); dimostra una spietatezza incredibile. Infingardo e traditore tenta prima di colpire Riccardo e poi anche Margaret Beaufort e figlio.
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Presunta immagine di Henry Stafford duca di Buckingham |
Non riuscirà a fare proprio nulla. Un idiota (e forse pure assassino) che si credeva più furbo degli altri; rivelandosi invece il più idiota di tutti.
La sua posizione dinastica era ancora più succulenta. Riccardo grazie al Titulus Regius aveva potuto scavalcare i nipoti nella successione ma in caso di sua prematura dipartita il duca non sarebbe potuto passare davanti ai principi York, anche se delegittimati. Loro erano comunque Plantageneti. Lui no.
La morte dei due bambini lo avvicinava di due gradini al trono, infatti dopo la loro morte, avvenuta o meno col beneplacito della Beaufort o di Riccardo, questi iniziò a cospirare contro il secondo,essendo l'ultimo gradino che lo separava dalla corona.
Riccardo successivamente lo cattura e lo condanna per tradimento.
Il memorialista Philippe de Commines e lo storico Paul Murray Kendall considerano Buckingham il sospettato principale.
Un documento portoghese dell'epoca, scritto da Alvaro Lopes de Chaves, segretario personale di re Alfonso V del Portogallo, cita testualmente: “Dopo la scomparsa di re Edoardo nell'anno 1483, uno dei suoi fratelli, il duca di Gloucester aveva nelle sue mani il principe di Galles ed il duca di York e li inviò al duca di Buckingham, sotto la cui custodia, i detti due principi furono lasciati morire di fame”.
Un secondo documento del XVI secolo, rinvenuto casualmente negli archivi del College of Arms di Londra nel 1980, non menziona affatto Riccardo ed accusa ancora più esplicitamente il duca:“be the vise of the duke of Buckingham”.
I FATTI ODIERNI: Come ben noto nel 2013 in un parcheggio di Leicester sono state ritrovate senz' ombra di dubbio le ossa di re Riccardo III con tanto di analisi del DNA.
Suddette ossa sono state subito confrontate con “le ossa dell'urna” ossia quelli che si credono essere i resti dei principi della Torre. Ebbene signori miei, dall'analisi ossea risulta che i cosiddetti principi della Torre, non hanno alcun legame di parentela con re Riccardo III a causa dell'assenza di un difetto genetico.
Tuttavia gli scienziati hanno stabilito che solo l'analisi del DNA può dare una svolta definitiva al caso. Infatti si sono già procurati il DNA di una discendente di Giacometta di Lussemburgo per la comparazione definitiva.
Si attende l'assenso alla riesumazione delle ossa dell'urna da parte di sua maestà la regina Elisabetta II, che a quanto pare non gradisce più di tanto la dissacrazione di tombe reali.
Se quei bambini non dovessero essere Edoardo e Riccardo di York, significa che i due bambini potrebbero davvero essere riusciti a sfuggire ai loro carcerieri e salvarsi.
Per ulteriori dettagli, cercate l'argomento nello specifico.
L'improponibile
incesto
Arriviamo a questo punto alla parte anzi L'UNICA PARTE del romanzo che mi ha fatto (mi dispiace ma devo dirlo) INCOMMENSURABILMENTE SCHIFO.
Sto parlando dell'incesto fra la principessa Elisabetta di York e suo zio re Riccardo III d'Inghilterra.
Ci tengo nella maniera più assoluta a sottolineare, evidenziare ed assicurare che questa parte del romanzo è inventata di sanissima pianta e che non ha nessunissimo valore storico, ad alcun livello.
Il motivo per cui la Gregory abbia inserito un fatto del genere in un romanzo a mio avviso semplicemente perfetto, è per me un grande mistero.
Primo non è vero nulla, secondo non aggiunge niente alla storia ufficiale, né gli conferisce chissà quale valore. Anzi a me personalmente, ha prodotto solo un gran senso di nausea.
Sarò chiarissima. Nel romanzo dopo la morte dei principi della Torre, la Woodville si riconcilia con l'ex cognato e le viene concesso di andare a vivere in un maniero comodamente e riccamente sistemato con le due figlie più piccole, Caterina e Brigida di 7 e 6 anni.
Le tre figlie più grandi invece, la 19enne Elisabetta, la 16enne Cecilia e l'11enne Anna, vengono invitate a corte dallo zio per fare da dame di compagnia alla regina Anna Neville.
Le principesse di York: Elisabetta,Cecilia, Anna, Caterina e Brigida (da sinistra).
Da qui il delirio. Scivoliamo nell'assurdità più completa.
Praticamente Riccardo seduce la nipote Elisabetta, che s'innamora perdutamente di lui. All'inizio pare che lui lo faccia solo per umiliare pubblicamente il promesso sposo della nipote, Enrico Tudor in modo da spingerlo ad annullare il fidanzamento e privarlo così del suo gradino per la scalata alla successione.
Ovviamente Enrico e mammina, per quanto scandalizzati non romperanno l'unione e la stessa Woodville sarà molto abile a tenerli buoni. La donna infatti cercherà palesemente di mantenere il piede in due scarpe.
Poi addirittura il re s'innamora davvero di Elisabetta al punto da aspettare pazientemente che la moglie ormai molto malata, muoia, in modo tale da potersi risposare.
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La principessa Elisabetta di York |
Nel romanzo Riccardo scrive addirittura una lettera alla Woodville dove formalizza la promessa di matrimonio. Tuttavia dopo la dipartita di Anna Neville, succede un disastro.
Inizia a circolare la voce che Anna non sia morta naturalmente ma che Riccardo l'abbia appunto fatta avvelenare proprio per risposarsi subitamente con Elisabetta. Lui per timore di perdere i propri alleati al nord (tutti imparentati con la povera Anna) decide di mandar via temporaneamente la ragazza a casa della suocera (Margaret Beaufort) al fine di salvarne la reputazione.
In ogni caso però è sempre determinato a sposarla appena si sarà sbarazzato della minaccia rappresentata da Enrico Tudor e quindi sarà divenuto stabile sul trono.
Questi propositi s'infrangeranno come la sua testa sulla pietra nel campo di Bosworth.
RIFLESSIONE: Un mare di scempiaggini. Tante corbellerie tutte assieme non le avevo mai lette. Allucinante.
Dunque partiamo dal principio. A parte il fatto che storicamente parlando non esiste nessuno e dico nessun documento o prova anche vaga che parli di una liason amorosa fra Riccardo III e la nipote, non vi è nemmeno uno straccio di documento che dimostri l'intenzione di sposarla.
Le voci di un incesto fra i due hanno iniziato a circolare solo dopo e sottolineo dopo, la morte di Anna Neville e non prima. La Neville era molto amata tra la gente del nord e molti a corte temevano che la ex regina Woodville potesse sfruttare una delle figlie per sedurre il nuovo re e tentare di insediarsi sul trono.
Infatti il pettegolezzo non parla di una relazione tra Riccardo ed Elisabetta ma che il re avesse avvelenato la moglie per sposare una delle nipoti. E basta. Quindi oltre ad Elisabetta era coinvolta anche Cecilia dato che erano le uniche ad essere in età da marito.
Riccardo la cui reputazione era già sotto terra dopo la morte dei principi della Torre, fu una facile preda di questa nuova macchina del fango. Infatti ai funerali di Anna fece un discorso pubblico quasi piangendo sul fatto che riteneva allucinante che qualcuno potesse pensare che lui avesse seriamente avvelenato la moglie.
Nella sua arringa non parla nemmeno delle accuse rivolte a lui sul voler sposare le nipoti, ma solo al presunto avvelenamento di Anna.
Anna Neville era davvero una donna delicata e cagionevole di salute, senza contare che la morte prematura del suo unico figlio Edoardo avvenuta l'anno precedente, l'aveva spenta del tutto, portandola a lasciarsi morire.
Ammesso e non concesso che davvero Riccardo avesse avuto intenzione di sposare una delle due nipoti, non avrebbe potuto farlo. Nemmeno volendo. Quindi era inutile avvelenare Anna.
Un uomo non aspetta 12 anni di matrimonio per avvelenare una moglie sterile, ed anche se fosse stata davvero questa la sua intenzione, l'avrebbe fatto dopo massimo 5 anni (il figlio Edoardo nacque un anno dopo il matrimonio) e poi avrebbe sposato un'altra donna. Non avrebbe certo aspettato una nipote che per inciso, prima dei 32 anni non aveva quasi mai visto.
Elisabetta al pari delle sorelle e dei fratelli era stata delegittimata dallo stesso Riccardo, quindi non aveva più il rango per poter sposare né un re né un principe. Al massimo un nobile minore. Infatti Riccardo aveva promesso pubblicamente alla Woodville (quando questa aveva lasciato il rifugio) che avrebbe maritato le figlie ad onorevoli gentiluomini.
Da qui viene anche meno l'idea di sedurre Elisabetta per umiliare Enrico Tudor, dato che quel fidanzamento ottenuto senza il suo consenso reale non aveva alcun valore per lui. Senza contare che quand'anche lo avesse ritenuto valido, un fidanzamento proprio in quanto tale, all'epoca aveva valore di un contratto vero e proprio, quindi la nipote non era maritabile. Per nessuno.
A conferma di ciò, sono stati trovati dei carteggi dove Riccardo stava contrattando un doppio matrimonio fra lui ed una nobildonna portoghese, sorella del futuro re Emanuele I del Portogallo (all'epoca l'uomo era ancora duca di Viseu e quindi lontano dalla successione reale) mentre lo stesso Emanuele avrebbe sposato la nipote Elisabetta.
La morte prematura del re inglese mandò all'aria ogni accordo.
Infine poiché era sua nipote in quanto figlia di suo fratello, per la legge della Chiesa la parentela fra lui ed Elisabetta era ancora più stretta del normale.
Infatti per la chiesa Cattolica un legame parentale in linea maschile era più forte rispetto a quello in linea femminile.
Insomma per sposare Elisabetta ci sarebbe voluta una dispensa papale lunga come la Salerno-Reggio Calabria che come minimo avrebbe impiegato anni e sottolineo ANNI per essere pronta.
Riccardo all'epoca aveva 32 anni, non aveva un erede dato che l'unico figlio legittimo era appena deceduto, non godeva di una salute eccellente e suo fratello re Edoardo IV, il fiore della sua famiglia era morto a soli 40 anni. Vi sembra un uomo che avesse del tempo da perdere?
Certo avrebbe potuto fare come aveva fatto quando aveva sposato Anna Neville, ossia sposare Elisabetta e poi chiedere la dispensa papale successivamente (lui ed Anna erano lontani cugini), ma qui ritorniamo al discorso sul rango di Elisabetta che non era adatto a quello di un re, ed il timore di perdere gli alleati del nord.
Togliere il Titulus regius ad Elisabetta per poterla sposare avrebbe equivalso a dichiarare pubblicamente di aver ucciso i nipoti maschi. Non era minimamente fattibile.
Oltretutto che vantaggi politici poteva portare ad un re York sposare una ex principessa di York sua nipote? Dov'era il guadagno politico? Economico? Sociale?
C'era già stata una regina sposata da un re per amore o per libido e quella era stata la Woodville. Lui non poteva permettersi di fare un errore simile se non peggiore. Ne conosceva già le conseguenze.
Oltre a tutto questo, storicamente non c'è niente e dico niente che attesti anche solo l'innamoramento tra zio e nipote. Solo gossip alimentato successivamente dalla macchina del fango Tudor che ovviamente mise in evidenza solo il fatto che era lui ad essersi invaghito dell'ingenua ed innocente principessa e basta.
Elisabetta di York era diventata la regina dei Tudor e pertanto non potevano certo parlarne male.
Perché quindi la Gregory ha inserito questo fatto? Cosa l'ha spinta a farlo?
Quando parliamo di Philippa Gregory c'è da tenere a mente una cosa molto importante: anche se lei sostiene di essere una storica (il che in parte è vero), lei è principalmente una romanziera e ragiona come tale.
Scrive libri che devono vendere e per vendere devono intrattenere. Per intrattenere deve inserire degli elementi che a volte non hanno molto a che vedere con la storia originale al fine di non cadere nel noioso (vedasi la storia di Melusina) oppure inserire a titolo di credito, i gossip e le dicerie dell'epoca che indubbiamente arricchiscono molto il piatto.
In questo caso tuttavia ritengo si sia lasciata troppo andare al fine di fare audience, diciamo. Quest'incesto non da nessun valore aggiuntivo al romanzo, che anzi sinceramente trovo sarebbe stato perfetto senza questa assurda sottotrama.
Non siamo a “Game of Thrones” per fortuna. Le unioni tra parenti c'erano, ma non si è mai andati oltre i primi cugini. Le dispense impiegavano anni ad arrivare e costavano; specie se la parentela era troppo stretta e quindi c'era più lavoro da fare.
La cosa più terribile per quanto mi concerne, è che una volta che queste situazioni entrano nell'immaginario collettivo, finiscono per essere attribuite come vere, proprio come è successo con la reputazione di re Riccardo III grazie ai Tudor.
Inaccettabile.
Considerazioni
finali
Personalmente ritengo di aver sviscerato abbastanza ogni aspetto di questo romanzo perciò sarò breve.
La magia o comunque l'elemento fantastico? C'è.
La guerra? C'è.
Gli dei che comunicano con i mortali? Ci sono.
L'amore? C'è.
L'introspezione psicologica? C'è.
Il complotto ed il tradimento? Ci sono.
Ordunque:
Vi piacciono i poemi epici di omerico-virgiliana memoria? Leggetelo.
Autore MLG
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