Recensione: Ventimila leghe sotto i mari
Ventimila
leghe
sotto
i
mari
Struttura
del
romanzo
“Ventimila leghe sotto i mari” è un classico della letteratura internazionale scritto nel 1869 dall'autore francese Jules Verne. È tutt'oggi considerato una delle pietre miliari della letteratura per ragazzi assieme ad altri suoi romanzi.
Verne è famosissimo soprattutto per aver scritto “Giro del mondo in 80 giorni” che personalmente ho letto da ragazzina e molto apprezzato.
Ammetto che prima di scrivere questa recensione non avevo mai letto “Ventimila leghe sotto i mari”; nonostante l'avessi nella libreria di casa da anni. Vabè l'importante è aver rimediato.
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Una delle possibili coperine del romanzo |
Il libro è il secondo di una trilogia interdipendente di ‘romanzi scientifici' chiamata “La trilogia del mare”, ossia tre libri tutti ambientati in contesti marini. Il primo libro è intitolato “I figli del capitano Grant” (1867) il secondo appunto “Ventimila leghe sotto i mari” (1869) ed il terzo ed ultimo “L'isola misteriosa” (1874).
Se non avete mai letto il primo libro “I figli del capitano Grant” non preoccupatevi, perché a livello narrativo tutti e tre libri sono perfettamente indipendenti e non necessitano di essere conosciuti per forza in ordine sequenziale. Infatti nel secondo libro non vi è davvero alcun collegamento con il manoscritto precedente.
Nel primo romanzo abbiamo soltanto una fugace apparizione della figura del Capitano Nemo, che sarà uno dei protagonisti del secondo libro. Nel terzo invece, ritroviamo sia alcuni personaggi della prima vicenda che il capitano Nemo.
Il manoscritto presenta una struttura molto semplice: 47 capitoli, ognuno con un titolo riguardante l'argomento del suddetto. L'ultimo per esempio, è intitolato appunto ‘Conclusione' dove abbiamo la chiusura definitiva della vicenda.
Il primo capitolo presenta una struttura da narratore onnisciente, in quanto viene mostrata al lettore una particolare situazione mentre viene presentato il personaggio del professor Aronnax, un biologo naturalista, che diventerà dal secondo capitolo in poi il narratore protagonista definitivo.
La
trama
Siamo nel 1866. Il professor Aronnax, biologo naturalista francese, viene ufficialmente convocato come membro di bordo della nave Abraham Lincoln dove sono urgentemente richiesti i suoi servigi. Come mai? Da qualche anno infatti, quasi tutte le navi che si occupano di trasporti internazionali e non solo, sono vittime di attacchi di un mostruoso animale marino, che danneggia gravemente o peggio affonda ogni imbarcazione con cui entra in contatto.
Dalle descrizioni fornite da coloro che l'hanno visto, pare si tratti di un gigantesco Narvalo. Ecco spiegata la presenza di Aronnax a bordo. Il suo compito è quello d'identificare l'animale ed eventualmente aiutare a comunicarne le abitudini di caccia all'equipaggio.
L'obiettivo è chiaro da subito: l'animale, qualunque esso sia, deve morire in quanto la sua stessa esistenza danneggia i traffici commerciali.
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Una delle possibili copertine del romanzo |
Come avrete certamente capito siamo lontanissimi dagli attuali tempi eco friendly e dall'avvento di Green Peace. Ma andiamo avanti.
Aronnax non viaggia solo; decide infatti di portare con sé il suo giovane e devotissimo servitore, Conseil, un ragazzo fiammingo che lo segue da sempre in tutti i suoi spostamenti e che lo ama come neanche un figlio con il padre.
A bordo dell' Abraham Lincoln, lo scienziato incontra anche il fiociniere canadese incaricato di arpionare a morte il pericolosissimo animale. Egli è Ned Land il migliore nel proprio campo, esattamente come Aronnax.
Dopo un periodo di tempo infinito, dove del misterioso narvalo sembrava perduta ogni traccia, finalmente viene avvistato i primi di Novembre nell'oceano Pacifico, quasi per caso.
Dopo un inseguimento estenuante come neanche Ulisse quando cercava di raggiungere Itaca, il miserioso Narvalo decide di smettere di scappare e di assalire direttamente l'Abraham Lincoln. Risultato? In piena notte, in mezzo all'oceano Pacifico, Aronnax finisce scaraventato in mare.
Viene salvato da Conseil, che si è gettato nelle oscure onde per soccorrere il suo padrone. Ma in ogni caso sarebbero destinati ad affogare visto che la nave ormai è scomparsa nel nulla.
Ritrovano però Ned Land anche lui finito in acqua durante la colluttazione ma che ha trovato salvezza aggrappandosi proprio al ‘mostro' che si è tranquillamente fermato lì sull'acqua dopo aver affondato la nave.
Il trio scopre che il narvalo è un essere meccanico fatto di robustissimo metallo. Non fanno in tempo a rimanere sconcertati dalla nuova scoperta che dall'imboccatura del ‘mostro' saltano fuori degli uomini che li tramortiscono e li portano all'interno.
Ripresisi dalla botta in testa, i tre scoprono di essere prigionieri a bordo di un gigantesco sottomarino, chiamato “Nautilus” che conta almeno 400 uomini di equipaggio e guidato dal misteriosissimo capitano Nemo, che gli fa capire da subito che hanno solo due possibilità: o restare per sempre prigionieri all'interno del sottomarino, o venire scaraventati in mare aperto come rifiuti organici.
Ovviamente tra i due mali scelgono il minore. Restano a bordo del Nautilus.
Inizia così un lungo viaggio della durata di 10 mesi (inizia in Novembre e finirà in Agosto) dove verranno percorse ben 20.000 leghe. Il Nautilus infatti li porta ovunque: visitano l'oceano Pacifico, l'oceano Indiano, il Mediterraneo, l'Atlantico e finiscono persino in Antartide, dove il capitano Nemo pianterà la sua personale bandiera sul continente.
Vedranno una quantità infinita di cose: cimiteri sottomarini, tesori di antichi relitti, la perla più grande del mondo, le rovine atlantidesi, piovre giganti ed ovviamente tutta la fauna e la flora dei mari del mondo.
Il viaggio terminerà presso le coste Scandinave, quando finalmente il trio riuscirà a fuggire dal Nautilus. Non sapranno più nulla del sottomarino e del suo equipaggio finito in balìa del terrificante turbine Maelstrom.
I
personaggi
Il libro ruota tutto e sottolineo tutto attorno a 4 personaggi, gli unici che sentiremo parlare, pensare ed esprimere opinioni. Essi sono:
Il professor Aronnax
È il biologo naturalista francese con cui entriamo subito in contatto. Dal secondo capitolo in poi, è il narratore ufficiale della storia. È un uomo dal carattere tendenzialmente mite, un po'fifone, debole di costituzione e maledettamente fissato con il suo lavoro. Nel libro dice chiaramente di non avere famiglia.
Dopo il primo momento di sbandamento, finisce per orientarsi bene sul Nautilus nonostante il carattere gelido e spesso assente del capitano Nemo, l'unico con cui intrattiene delle conversazioni intellettuali.
A bordo del sottomarino infatti, trascorre piacevoli giornate costantemente incuriosito dai misteri del mare, dal funzionamento del mezzo di trasporto che stanno utilizzando e dalle straordinarie scoperte che fanno ogni giorno. Infatti l'uomo continua a lavorare ed a tenere aggiornati i suoi studi, tanto che molto a malincuore lascerebbe il Nautilus.
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Una delle copertine del libro |
Infatti almeno all'inizio, cerca di boicottare psicologicamente i piani di fuga di Ned Land.
Si convince a scappare solo alla fine del libro, quando assiste ad un'ecatombe causata volontariamente dal Nautilus. Il capitano Nemo infatti dà ordine di assaltare una nave non meglio identificata sul loro cammino, e ne uccide l'intero equipaggio.
Aronnax rimarrà scioccato alla vista di quegli uomini morenti nelle acque dell'Atlantico con la stessa prospettiva di un uomo seduto davanti allo schermo di un cinema.
Consilier
È il cameriere e servitore personale di Aronnax. È un ragazzo ventenne di origini fiamminghe con una palese sindrome di Asperger o comunque un qualcosa di molto simile.
Consilier sarebbe uno dei personaggi principali ma di fatto lo è poco o niente. Segue Aronnax in tutto quello che dice o fa e non ha opinioni proprie. Ha l'abitudine di rivolgersi ad Aronnax solo e soltanto in terza persona singolare con l'eterno finale di frase “Come piace al signore” ogni qualvolta deve fare qualcosa.
È fisicamente forte e robusto, infatti è lui a tirare Aronnax fuori dai guai ogni volta che il padrone sviene, sta male o finisce in mare.
Ha la manìa ossessivo compulsiva di catalogare e classificare ogni specie animale o vegetale marina, in maniera che definire capillare è semplicemente riduttivo.
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Una delle copertine del libro |
Avendo l'abitudine di riordinare gli archivi del padrone, ha imparato a classificare ogni cosa scientificamente come un pappagallo impara una lezione imposta. Tuttavia non è in grado di riconoscere gli esemplari che sa classificare così bene.
Se per esempio vede uno squalo o una balena non riesce ad associarlo allo schema mentale che ha in mente per questi animali.
Esattamente come Aronnax, Consilier ama stare sul Nautilus. Semplicemente perché l'unica persona da cui dipende (Consilier non ha famiglia) e di cui ha bisogno è il professore, pertanto a lui basta che sia il suo signore a star bene.
Tant' e' vero che quando Aronnax si decide a voler fuggire, il ragazzo benché non si sia mai lamentato un solo giorno da quando si sono imbarcati sul sottomarino, è molto felice di andar via.
Ned Land
È il fortissimo e gagliardo fiociniere canadese incaricato di ‘uccidere' il Nautilus. È il primo ad accorgersi che non si tratta di un animale già quando lo avvista per la prima volta sull'Abraham Lincoln.
Ovviamente per avere salva la vita accetta la prigionia nel sottomarino, ma è totalmente insofferente dall'inizio alla fine. È uno spirito libero, ed il vivere rinchiuso lo deprime tanto fisicamente quanto psicologicamente. Condivide la cabina con Consilier e benché non litighino mai è spesso indisponente, insofferente ed alla lunga si isola pure.
Quando Aronnax cerca di invogliarlo ad apprezzare quella magnifica quanto unica esperienza, la risposta sarà la seguente: “Quando non c'è la libertà non vi è più divertimento”.
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Una delle copertine del libro |
L'unica cosa che gl'interessa durante la permanenza sul Nautilus è procurarsi cibo che non sia pesce (infatti ottiene di poter cacciare su un isolotto sperduto) mangiare e dormire. Punto.
Solo una volta partecipa ad una battuta di caccia sottomarina uccidendo uno squalo.
È completamente diverso da Aronnax e Consilier infatti durante tutto il viaggio pianifica costantemente ogni momento possibile per poter evadere. Ma sarà sempre molto sfortunato dato che il capitano Nemo prudentemente non li metterà mai in condizioni agevoli per poter fuggire.
Infatti lo faranno solo nei pressi delle coste norvegesi, a caro rischio della vita. Ma ormai della tirannia del capitano Nemo, il giovane canadese non ne potrà davvero più. Preferirà morire tentando di fuggire.
Il capitano Nemo
Nemo in latino vuol dire semplicemente ‘nessuno' ed è esattamente ciò che questo personaggio vuole essere e rimanere.
Un qualcuno che non esiste. In questo romanzo non ci viene praticamente detto nulla su questo personaggio, ma quel poco che sapremo, lo scopriremo nel corso della vicenda.
Il capitano Nemo è l'unico passeggero del Nautilus a comprendere perfettamente l'inglese, il francese ed il tedesco. Con il resto dell'equipaggio parla un linguaggio totalmente ignoto, anche se poi scopriamo che in realtà gli altri esponenti di bordo sono stati obbligati da lui a far finta di non sapere la lingua dei tre ospiti a bordo.
Non ci viene detto dove ha reclutato tutti quegli uomini e da che parte del mondo provengano. Lui è l'unico che parla con Aronnax ed a cui conferisce una camera privata accanto alla propria (anche se si fa vedere molto poco). Scambia poche parole con Ned Land e Consilier.
Tramite lui scopriamo quale prodigio di tecnologia sia il Nautilus ed il suo funzionamento in ogni minimo dettaglio. È molto legato ai suoi uomini, per i quali ha creato un cimitero sottomarino dove poterli seppellire con tanto di rito funebre.
Ha tagliato ogni contatto con il mondo della superficie, ribadendo continuamente quanto detesti il genere umano. Infatti non scende mai dal sottomarino e si veste, si nutre ed utilizza solo ciò che il mare gli offre. Lui si ritiene un uomo libero, non vincolato alle leggi e ai domini della Terra.
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Una delle copertine del libro |
Infatti grazie al Nautilus ha scoperto cose che nessun uomo di terra fino ad allora ha mai conosciuto. Sarà il primo (nel libro) a sbarcare sulle coste dell'Antartide. Condividerà ogni suo studio sia con Aronnax che scrivendo sul proprio diario personale.
È sua volontà che il giorno della sua dipartita il diario ben protetto venga affidato alle onde ed alla mercè del fato semmai qualcuno lo trovasse.
Il capitano Nemo non permette a nessuno di lasciare il Nautilus, la cui esistenza deve rimanere un segreto. Difficile tuttavia restare anonimi, visto che il capitano spesso e volentieri attacca le navi speronandole ed uccidendo l'equipaggio.
Vi è un motivo, ma in questo libro non viene rivelato.
È rispettoso delle leggi del mare, degli animali, compassionevole verso i poveri e i derelitti: infatti usa i tesori trovati nelle navi affondate e le perle che trova nei fondali per autofinanziarsi e per aiutare economicamente i poveri pescatori che si ritrova ad incontrare.
Scopriamo infatti che un tempo era un abitante dell'India data la particolare simpatia per questo popolo.
Inoltre ha costruito segretamente il Nautilus ordinando i suoi pezzi da diverse parti del mondo in modo che nessuno sospettasse niente sulla sua costruzione. Il sottomarino è un prodigio di tecnologia da lui stesso progettato, quindi è anche un uomo di grande cultura.
Il capitano quando non è a dirigere la nave si trova nell'immensa biblioteca che ha messo insieme prima di lasciare la terra per sempre, oppure nella sua stanza piena di ritratti a suonare l'organo e piangere sommessamente.
All'inizio Aronnax chiede gentilmente al capitano di poter lasciare il Nautilus, ma riceve un secco rifiuto. Per questo i tre saranno costretti a fuggire a rischio della vita.
Considerazioni
finali
Questo libro fa parte della letteratura per ragazzi. Personalmente lo ritengo adatto ad un pubblico non inferiore ai 14 anni. Insomma va bene per uno studente delle scuole superiori. Chiaramente parlo di una edizione non riadattata per un pubblico molto giovane.
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Una delle copertine del romanzo |
Il libro infatti è completamente, totalmente ed incontrovertibilmente descrittivo. Almeno ogni tre pagine abbiamo liste infinite di classificazioni, minuziose descrizioni, approfonditissime analisi. La trama invece è molto lenta e poco incalzante.
Si tratta in ogni caso di uno sfoggio di cultura notevole da parte dell'autore (Verne era famoso per il documentarsi in maniera capillare su ogni cosa che raccontava) che sicuramente ai tempi in cui fu scritto il libro esercitò un grande fascino intellettuale.
Bisogna infatti tenere in gran conto il periodo in cui è stato scritto questo racconto; siamo agli albori della Belle Epoque, con il trionfo della tecnologia, delle macchine, dell'uomo come essere creativo dalle infinite possibilità perfettamente in grado di dominare e sottomettere la natura.
Verne fu uno straordinario anticipatore di tutte le scoperte scientifiche che verranno realizzate nel secolo successivo; la stessa descrizione del funzionamento del Nautilus rivela uno studio ed un'entusiastica conoscenza molto approfondita quasi ai limiti della fissazione. Quindi vi è una forte cognizione di causa.
Personalmente consiglio questo libro a ragazzi che provano una grande attrazione nei confronti delle scienze, del mondo sommerso e della tecnologia. Insomma per chi prova interesse verso questi tipi di dettagli.
A livello di trama non è particolarmente avvincente o da togliere il fiato, (almeno per me) fatta eccezione per gli ultimi tre capitoli dove la vicenda acquista finalmente un po' di pathos.
La totale assenza di personaggi femminili,
(mi sarei lamentata anche in una storia con solo personaggi femminili sia chiaro)
il far ruotare l'intera narrazione su tre figure e basta
(Consilier non riesco a considerarlo, visto che è un Aronnax 2.0)
con uno scarsissimo approfondimento psicologico non mi ha per niente emozionato.
L'assenza di dettagli rilevanti sul passato del capitano Nemo ed il finale completamente sciapo per me ha fatto il resto.
Piccola spassionata richiesta: se volete leggere il libro per amore del cielo non leggete la trama sulla copertina.
Il mio manoscritto è della casa editrice Demetra srl e vi giuro che in tre righe di copertina racconta quelle quattro cose interessanti che invoglierebbero un potenziale lettore a leggere. Anticipa immediatamente i pochi effetti sorpresa che troverete.
Pertanto ritengo sia un romanzo per veri appassionati di genere e veri cultori del romanzo scientifico. A mio modestissimo quanto discutibilissimo parere ovviamente.
Autore MLG
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